43MILA PRESENZE AGLI SPETTACOLI DEL MEETING DI RIMINI

Press Meeting

Sono oltre 43mila gli spettatori che hanno affollato gli spettacoli proposti dal Meeting di Rimini: queste le cifre riassuntive del cartellone della manifestazione riminese, che comprendono sia gli spettacoli a pagamento che le esibizioni gratuite, un complesso di appuntamenti che ogni anno amplia e diversifica la sua proposta artistica. I momenti clou del palinsesto sono stati indubbiamente quelli della serata inaugurale e i due tutto-esaurito registrati all’Arena spettacoli, con protagonisti i Chieftains e Paolo Cevoli. Oltre seimila sono stati gli spettatori di È festa, lo spettacolo di Ambrogio Sparagna e Davide Rondoni, che ha portato in piazza Cavour a Rimini canzoni e ballate della storia d’Italia nella prima serata del Meeting, aperta poche ore prima con la presenza di Giorgio Napolitano; il folk irlandese di Paddy Moloney e della sua band e la “Penultima cena” del comico romagnolo, hanno invece fatto segnare oltre tremila presenze.
Seguitissima la musica – che oltre a rock, folk e lirica ha quest’anno presentato un insolito e intenso viaggio alle radici del tango argentino – ma un posto di grande rilievo l’ha occupato anche il cinema, con una platea gremitissima per applaudire i corti del Meeting Film Festival, in particolare il vincitore, l’italiano Gamba Trista di Francesco Filippi; interesse verso il cinema che si è espresso con l’attenzione verso la presenza del maestro Krzystof Zanussi e con l’anteprima mondiale de Il Cantico di Maddalena di Mauro Campiotti, film italo-americano che ha visto un così forte afflusso di spettatori da costringere gli organizzatori a replicare la proiezione.
“Il successo di alcune produzioni personalizzate e fortemente in rapporto con il tema del Meeting è conferma che la scelta di orientarsi verso allestimenti specifici e verso le anteprime è per noi la strada più interessante da percorrere e quella che suscita maggiore interesse”, ha detto Otello Cenci, responsabile degli spettacoli del Meeting. A conferma delle parole di Cenci, sono giunti gli applausi della platea verso le piéce teatrali che hanno permesso al pubblico di approfondire parole e pensiero di Eugenio Corti (portato in scena in Scolpire le Parole) e del franco-tunisino Fabrice Hadjadi (suo l’applauditissimo Job o la tortura da parte degli amici), entrambi impegnati a scandagliare il senso delle storie e delle esperienze umane che si confrontano con il senso della certezza e della relatività. Da segnalare in questo senso l’enorme attenzione suscitata dalla prima messa in scena della Ballata del Cavallo Bianco di G.K.Chesterton, che con la sua drammatica tensione alla difesa delle certezze verso i barbari-distruttori di vite e speranze ha espresso al meglio il tema scelto quest’anno dalla manifestazione riminese.

www.meetingrimini.org

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