“Destinazione del sangue”, viaggio fra musica e parole sulle note poetiche di Davide Rondoni e Cristiano Carrara, è stato presentato questa sera nel Teatro Frecciarossa D2. Ben noto al popolo del Meeting e anche al pubblico più vasto per la sua attività di editorialista su Avvenire e Il Tempo, Rondoni, autore presente nelle più importanti antologie di poesia italiana del secondo Novecento edite da Mondatori (a cura di Cucchi e Giovanardi) e da Rizzoli (a cura di Piccini), ha fondato e dirige il Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna ed è direttore artistico del festival Dante09 in Ravenna.
Nell’introdurre lo spettacolo, definito dallo stesso Rondoni “dei più nudi al mondo, perché manca l’orchestra (sostituita dal pianista) e non c’è l’attore ma solo il poeta”, il pubblico ha potuto apprezzare i versi, dedicati all’arrivo di san Paolo a Roma. In luogo della musica originale, composta da Cristian Carrara (presente anch’egli in sala), il giovane pianista Michelangelo Carbonara, ha accompagnato Rondoni con una nuova “colonna sonora” dello stesso compositore. Carbonara, va ricordato, è uno dei migliori giovani talenti pianistici del nostro Paese, già vincitore di 17 premi in concorsi internazionali e protagonista su palcoscenici prestigiosi come il Conservatorio Centrale di Pechino e la Carnegie Hall di New York.
L’opera poetico-musicale recitata da Rondoni per il popolo del Meeting, ha dato vita ad un viaggio sonoro sulle orme di una delle figure più importanti della cristianità.
Rondoni ha preso per mano gli spettatori per condurli con Paolo verso Roma. In versi, il poeta, ha raccontato il viaggio come se fosse ambientato ai giorni nostri, per cui Paolo arriva in treno, viandante come tanti che si confondono all’arrivo in città, ma segnato dall’incontro che gli ha cambiato la vita e forte anche della sua debolezza umana. Paolo è stato raccontato mentre arriva, correndo, incontro al suo destino.
L’opera, che è stata composta in occasione dell’anno paolino, è espressione della contemporaneità alla nostra opera di questo Apostolo. Già Pasolini, va osservato, aveva pensato nel 1968 un abbozzo di sceneggiatura mai concretizzatosi in un film in cui si ipotizzava di trasporre l’intera vicenda di Paolo ai nostri giorni, sostituendo le antiche capitali del potere e della cultura con New York, Londra, Parigi, Roma, la Germania.
Prima della conclusione, accompagnato sempre da Carbonara, Rondoni ha intrattenuto il pubblico recitando altre tre sue poesie.