33. Conferenza Stampa con Bonanni e Sacconi ore 14.30

Press Meeting

Sono presenti Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, e il Maurizio Sacconi, ministro del La-voro, della Salute e delle Politiche sociali. In apertura della conferenza stampa i relatori hano a dispo-sizione pochi minuti per anticipare i contenuti dell’incontro delle ore 15.00 in sala Neri dal titolo “Li-beriamo il lavoro”.
Prende la parola per primo Bonanni. “Bisogna riprendere il cammino su tutta la partita della politica del lavoro. Si deve porre al centro dell’attenzione l’attività governativa. Molto è stato fatto, ma quest’opera va completata molto velocemente. Bisogna riprendere il discorso sui pochi soldi per gli ammortizzatori sociali, la formazione, il collocamento e il rientro nell’attività lavorativa dopo un li-cenziamento. È una richiesta forte di rilanciare il confronto e il rapporto politico dei tre pilastri che ri-guardano il lavoro, cioè formazione, collocamento e ammortizzatori. La parte pubblica deve mettere a disposizione risorse maggiori per il mercato del lavoro”.
Bonanni continua parlando della necessità di innovare uscendo dalla tutela pubblica e spingendo mol-to verso una collaborazione forte tra le parti, soprattutto nei settori che devono poter gestire la politica del lavoro attraverso pattuizioni contrattuali e attraverso l’utilizzo di strumenti bilaterali per la gestio-ne responsabile, efficace in una visione di sussidiarietà. Con la gestione delle problematiche del lavoro affidata alle parti, oltre a ottenere una evoluzione importante della responsabilità delle parti stesse, si avrà anche una maggiore efficienza.
Una seconda questione che il segretario della Cisl tratterà nell’incontro è il nuovo sistema contrattua-le. “L’appuntamento con Confindustria è all’inizio settembre e vorremmo incontrare anche la altre associazioni industriali, artigianato e commercio. Spero che per la fine di settembre si debba giungere a una conclusione. Pensiamo che si debba avere un secondo livello di contrattazione o aziendale o ter-ritoriale perché è l’unico modo per riuscire ad avere più salario da aziende capaci di avere una produt-tività maggiore. Oggi addebitiamo una povertà anche alla mancanza di vivacità di iniziative tra le parti sociali proprio là dove si produce. Quindi noi chiediamo politiche di defiscalizzazione. L’anno scorso ottenemmo un piccolo segnale di detassazione e ottenemmo anche, e bisogna completarlo ora, una de-tassazione forte per le imprese e per noi una copertura figurativa dei contributi. Spero di riuscire a chiudere entro il mese di settembre”. Dal governo Bonanni vuole ottenere anche un intervento struttu-rale per ottenere la tassazione del 10% sul salario di tutta l’area della produttività. “Chiediamo un in-tervento strutturale perché il limite dell’attuale intervento è la temporaneità”.
Il ministro Sacconi inizia il suo discorso riallacciandosi ad alcune affermazioni fatte dal segretario Cisl: l’autunno deve essere responsabile, un autunno né caldo né freddo: “Non può essere l’autunno caldo della redistribuzione che prescinde dalla creazione di ricchezza, non può essere l’autunno freddo dell’indifferenza, dell’apatia, delle rinuncia, della sfiducia. È l’autunno della responsabilità”. Ricorda che le parti sociali si sono lasciate prima delle ferie con l’impegno di condividere gli sforzi per far ri-prendere la crescita in Italia e condividere i risultati che queste fatiche possono generare.
“Noi proponiamo condivisione e garantiamo che, se ricchezza ci sarà, come noi speriamo ottimistica-mente possibile, la ricchezza sarà equamente distribuita secondo percorsi che vogliamo sin da ora ipo-tizzati in favore del lavoro, della famiglia e degli anziani pensionati”. Quindi un autunno responsabile in cui per favorire la crescita si deve favorire la liberazione del lavoro. “Liberare il lavoro dai tre gi-ganti cattivi che ne impediscono la piena espressione nel nostro Paese e che possono essere sconfitti: l’insicurezza per la salute, l’incompetenza e l’ideologia che pensa che il salario abbia una funzione so-lidale e quindi debba essere appiattito e che vuole un’esasperata regolazione del lavoro partendo dal presupposto che il datore di lavoro sia necessariamente portato al più odioso degli sfruttamenti”. Il governo ha avviato delle risposte per l’eliminazione di questi giganti cattivi – afferma Sacconi – con un piano straordinario per la formazione e l’informazione dei lavoratori in funzione della capacità per primi di evitare quei comportamenti che conducono al danno per la loro salute perché larga parte degli infortuni è di origine comportamentale.
C’è inoltre una proposta del governo per una rivoluzione copernicana della formazione. “La forma-zione sarà il nuovo articolo 18 come vera tutela del lavoratore in un mercato dinamico come l’attuale. Convocheremo le regioni e le parti sociali per proporre un impianto completamente diverso rispetto al fallimento storico della formazione in Italia”. La liberazione del lavoro dall’ideologia è stata avviata con la deregolazione della gestione del rapporto di lavoro che non significa riduzione di tutele, ma li-berazione da ciò che oggettivamente riduce le tutele e un’equa retribuzione del lavoro data da una tas-sazione secca del 10% sul salario di produttività. “Ci sono le condizioni per condividere questo per-corso con le parti sociali”, conclude.
Con queste lunghe introduzioni il tempo per la Conferenza stampa è agli sgoccioli: seguono brevi do-mande tra cui la questione se la Cgil seguirà gli altri sindacati sulla strada degli accordi con il Gover-no. Alla domanda Bonanni risponde di voler vedere chi possa opporsi ad accordi a favore dei lavora-tori. Si parla poi di produttività e di innovazioni e Sacconi porta l’esempio dei buoni risultati in termi-ni di salario nel mese di luglio della detassazione degli straordinari e dell’introduzione dei voucher, per ora sperimentale, per i lavoratori stagionali in agricoltura.

(Arc.B.)
Rimini, 25 agosto 2008