Storie, testimonianze, racconti di figure conosciute e meno conosciute, recano esempi e testimonianze di esperienze simili a quelle di tanti, di malattia e di dolore, ma occorre che diventino appunto il racconto di un cammino, di un’esperienza, ha sottolineato Camillo Fornasieri introducendo per “Caffè Letterario” “Abbiamo vinto insieme” (Ed. Messaggero Padova) di Antonio Ascione, medico presso l’ospedale Fatebenefratelli di Napoli, e Giovanni Ruggero, giornalista (ed. Messaggero Padova).
“Ho raccontato come inviato – ha esordito quest’ultimo – 16 edizioni del Meeting e ieri ho visto impiegata sul vostro giornale l’espressione napoletana “Intrasatta” per dire di un entrare all’improvviso, di irrompere nelle cose, come mettendo in moto un processo. All’improvviso, “all’Intrasatta”, entra nella vostra vita un tumore, che cerca di impedirvi il futuro. Ma può divenire un’opportunità, uno strumento di conoscenza di te stesso e degli altri, che permette di rivalutare gli amici, che possono fare molto, ci devono stare. Quando mi fu diagnosticato ho fatto in modo che il tumore non fosse il perno attorno al quale girasse il mio vissuto quotidiano. Una cordata, un viaggio che non si può fare da soli. Sentivo il bisogno di dire a un’altra persona: “Non ti preoccupare , devi avere fiducia, perché puoi vincere”. “Si deve sempre tenere aperta la porta a una speranza”, ha ribadito il dottor Ascione. “Il medico deve dare forza al paziente, mettersi dall’altra parte. Non si dedica abbastanza tempo all’aspetto della condizione umana del paziente”.
Si è quindi passati alla presentazione di “Iota unum. Studio sulle variazioni della Chiesa cattolica nel secolo XX”, opera a cui dedicò lunghi anni spesi nella ricerca il teologo e filosofo Romano Amerio (ed. Fede & Cultura). Una raccolta delle parole chiave che la Chiesa ha posto su di sé e sul suo rapporto con il Mondo e la Società.
“E’ dal Concilio in poi – ha posto in evidenza Monsignor Luigi Negri. vescovo di San Marino-Montefeltro, che la destra e la sinistra ‘valgono’ più della fede, vogliono veder affermate le proprie posizioni, pastorale e intellettuale nella Chiesa. E’ la rovina della Chiesa, quando le proprie opzioni prevalgono sulla fede. Ci si è avventati sui documenti del Concilio cercando di scorporare ciò che interessava. Ciò che Amerio, con il suo straordinario lavoro, ha chiamato ‘variazioni della Chiesa’, per indicare una fenomenologia di cose mutanti. Per Giovanni Paolo II si deve accettare la sfida di comprendere più intimamente, in un periodo di cambiamenti, la natura della Chiesa e il suo rapporto con il mondo. Lui l’ha chiamata ‘riforma nella tradizione’. Occorre rendere manifesto che l’uomo contemporaneo, se vuole comprendere fino in fondo sé stesso, deve riferirsi a Cristo e alla Chiesa. Amerio ha constatato che affermare la verità senza carità, è un’ideologia religiosa destinata a fare la fine delle ideologie del mondo, e ad essere sopraffatta dalle ideologie più forti”