Le domande dei giornalisti sono state precedute dall’introduzione di Formigoni e Alemanno, che hanno esposto le questioni più importanti, a loro modo di vedere, nell’attuale panorama politico.
Formigoni ha esordito affermando che la sussidiarietà è la questione fondamentale della politica moderna, soprattutto nel nostro Paese. “Se correttamente intesa e interpretata – ha detto – è la chiave per uscire dalla crisi. Questo è il metodo di governo della Lombardia, che punta sull’esaltazione dei soggetti sociali e sulla loro creatività. Non è decentramento né deconcentrazione, non è sinonimo di federalismo, ma è rovesciamento dell’impostazione politica tradizionale”. Esempio è il “buono scuola”, di cui hanno usufruito 60mila famiglie, oggi superato dalla “dote scuola”, erogata ad oltre 200mila famiglie.
Alemanno da parte sua, dopo aver definito il Meeting “un appuntamento ormai fisso per la mia vita politica e personale”, ha ripreso la questione della sussidiarietà. Rispetto ad essa, “tutti a parole sono favorevoli, ma nel dibattito politico altri sono gli elementi che occupano la scena”. Ha detto che a Roma è in preparazione il “piano regolatore sociale”; l’obiettivo è mettere in condizione gli utenti di scegliere da chi farsi erogare i servizi di cui hanno bisogno, perché il mondo della società civile possa dire la sua, senza passare dalla burocrazia e dai partiti. Ha precisato che la Commissione Amato va in questa direzione (con il coinvolgimento di università, fondazioni, corpi intermedi). Passando alla questione relativa al Partito delle Libertà, “la formazione di questo nuovo organismo è l’occasione per costruire un partito sussidiario, aperto alla società civile e radicato nel territorio.”
Formigoni ha quindi risposto ad una domanda sul federalismo fiscale dicendo che si tratta di una questione fondamentale, ma non unica, da affrontare oggi. La proposta di Calderoli costituisce un inizio di lavoro.
Interpellato sulla questione della sicurezza, il sindaco di Roma ha affermato che quella sollevata in relazione all’aggressione subita dagli olandesi è una polemica strumentale e di basso livello; l’episodio sta certamente a dimostrare che bisogna fare ancora molto e con molta determinazione. Ha quindi sottolineato come il “patto per Roma sicura” sia stato sottoscritto, con il Comune, da Provincia e Regione, rette da amministrazioni di sinistra. Sulla questione stranieri ha precisato che non ci si trova di fronte ad un problema etnico, ma di sicurezza, che si pone nei confronti di tutti quelli che si trovino in un contesto illegale.
Rispondendo a chi chiedeva se la sottolineatura, nella formazione del Partito delle Libertà, sulla democrazia, dipendesse dal fatto che allo stato ce n’è poca, Formigoni ha precisato: “C’è la volontà di mandare un segnale forte e chiaro a chi è interessato a questo nuovo soggetto politico, per muoversi da protagonista, e di rilanciare la dimensione dell’impegno personale nella costruzione del bene comune. Si vuol fare – ha detto Formigoni – un partito in cui si possa discutere e scegliere, eliminando le burocrazie.” Sulla questione del federalismo ha precisato che ci sono degli errori da evitare: “non si tratta di un fatto di un istante, ma è l’inizio di un cammino; dobbiamo individuare nuove competenze per Regioni e Comuni e di avere un orizzonte nuovo per far sì che protagonista sia l’intera società civile.”
Ancora in tema di federalismo, Alemanno ha espresso la preoccupazione che la riforma sia portata a termine con cura, dicendo che si tratta di recuperare aspetti “rimasti indietro” nella creazione dell’unità nazionale, valorizzando le identità locali. Si tratta di utilizzare la forza e le capacità della società civile nel suo rapporto con le strutture statali. Quanto al Pdl, la strada da percorrere è quella di mettere a punto le regole ed i principi ispiratori e di favorire la partecipazione della gente, soprattutto nelle periferie. Ad una domanda sull’ingresso dell’Udc nel Pdl, il sindaco ha poi ha detto di essere favorevole ad un processo di allargamento purchè l’aggragazione avvenga su basi chiare e su programmi precisi.
Altra domanda è stata posta sulla possibilità di reintegrazione dell’Ici. Entrambi i rappresentanti politici l’hanno esclusa. Alemanno ha sottolineato che “non si torna indietro sull’affermazione del principio per cui non si tassa la casa nella quale si abita, mentre occorrerà individuare imposte che colpiscano gli indirizzi immobiliari improduttivi, nell’ottica di una tassazione immobiliare positiva ed equa.” Il presidente lombardo, da parte sua, ha rivendicato il diritto per Regioni e Comuni di applicare tasse per i servizi che le Regioni offrono ai cittadini. “Ma costoro potranno controllare e giudicare la stessa attività dei politici sulla base proprio dell’offerta dei servizi offerti e dei relativi costi.” Ha quindi affermato che la bozza Calderoli va approfondita. Occorrerà infine andare verso un sistema per cui siano finanziati i servizi che offrano le migliori performance: valutando le prestazioni, sarà possibile controllare le spese eccessive.
Ad una domanda sulle primarie, Alemanno ha risposto che la cosa per lui più importante è che la scelta dell’eletto sia nelle mani dell’elettore. L’ultima battuta è di Formigoni, che preannuncia la presentazione di un documento sulla sussidiarietà come attuata in Lombardia.
(A.M.)
Rimini, 25 agosto 2008