Sala A4 ore 11.15. Per il centenario della nascita di Giovannino Guareschi il Meeting ha voluto omaggiare l’autore della Bassa con una mostra e un reading. D’altra parte la risposta del popolo del meeting non si è fatta attendere. Se per la presentazione – ieri – di un libro su Guareschi da parte di Gnocchi e Palmaro la sala a stento riusciva a contenere gli spettatori, per il reading la gente era assiepata in ogni spazio disponibile. Alcuni anche sul bordo del palco.
A introdurre le letture è Paolo Gulisano, scrittore e saggista: “se siamo qua è perché guareschiani di lunga militanza”. Lo scrittore – che è anche curatore della mostra su Guareschi – subito introduce Walter Muto, dando ragione della presenza del musicista. “Canta canzoni contemporanee a Guareschi. Una è scritta proprio dall’autore della Bassa in una circostanza tragica: la detenzione nel lager nazista”. Guareschi la la compose per la figlia Carlotta che mai ancora aveva visto e il desiderio di vederla – dice ancora Gulisano – “contribuì a tenerlo in vita”. Da qui la frase che poi scrisse nell’introduzione a Diario clandestino “Non muoio neanche se mi ammazzano” e che i curatori hanno peraltro scelto come titolo della mostra.
È ancora Gulisano a spiegare ai presenti che dopo la guerra Guareschi, dalle pagine del Candido, cercò di arginare il pessimismo del dopoguerra “inondando di umorismo i suoi scritti”. E, nell’introdurre le letture di Beruschi, afferma: “Fu forse l’unico scrittore che ha basato tutto un ciclo letterario sulla famiglia. La sua famiglia, composta dalla moglie Margherita (nella realtà Emma), da lui e dai figli: la pasionaria (Carlotta) e Albertino”. Le letture pertanto sono tratte da Il corrierino delle famiglie.
Beruschi inizia con “La salsa di pomodoro” spiegando che con il Candido ha iniziato a leggere da bambino e che la sua satira è da prendere a modello “soprattutto per i giovani. Se al giorno d’oggi di umorismo c’è n’è poco di satira ancora meno”. Famoso ai più come comico televisivo (chi non lo ricorda a Drive in), negli ultimi quindici anni si è distinto come attore teatrale, sostenendo parti drammatiche molte delle quali a scopo filantropico.
Qui invece è il delirio, durante le letture il pubblico non smette mai di ridere. Il comico milanese alterna alla lettura delle vicende familiari di Guareschi battute sulla propria famiglia alternandosi a Walter Muto che esegue musiche de Il trio Lescano e del maestro Barziza “certamente amate da Giovannino”. L’evento si chiude oltre l’orario previsto con la lettura de L’esame, con un piccolo omaggio del cantante a Guareschi e – a grande richiesta – riprende il ritornello della canzone per Carlotta.
(S.A.)
Rimini, 25 agosto 2008