26. Il desiderio nella cultura classica

Press Meeting

Due lezioni magistrali attorno al tema del desiderio nella cultura classica oggi al Meeting di Rimini alle ore 11.15 nella sala A2. L’incontro, condotto dal poeta e scrittore Davide Rondoni, ha visto la partecipazione di Moreno Morani, docente di Glottologia e direttore del dipartimento di Scienze dell’Antichità all’Università degli studi di Genova e di Ivano Dionigi, rettore dell’università Alma Mater Studiorum di Bologna.

“L’interesse per il passato è proporzionale all’interesse per il presente. Se l’uomo non ha a cuore il suo presente, non può avere a cuore il suo passato”.

È la chiave di lettura con cui Rondoni ha introdotto l’incontro che ha preso le mosse, per entrambi i relatori, dal significato del termine desiderio, e dal verbo desiderare, in ambito classico: insoddisfazione, percezione di una mancanza, sofferenza per la lontananza, rimpianto, moto dell’animo rivolto al passato.

L’excursus storico che ne è derivato ha mostrato che il vertice della cultura classica occidentale coincide proprio con l’ansia di capire e di rispondere a dubbi e domande, come anche con la brama di carpire qualche momento di felicità di rado concesso a una vita piena di dolore e amarezza.

“L’universo in cui l’uomo greco vive è un affollarsi di forze e di spinte contraddittorie”, ha precisato Morani. A sostegno di tutto questo, Dionigi ha definito con precisione un quadro dentro il quale la curiositas, in quanto espressione delle passioni dell’uomo, non sempre è positiva. “Nelle fonti classiche quasi sempre desiderium è accompagnato da aggettivi con significati negativo: acerbum, ingens, diuturnum, inverecundum” ha detto Dionigi.

È il cristianesimo che ha interrotto questa visione dell’uomo e della storia introducendone una nuova, dove la concezione del tempo è lineare e così l’uomo può sperare nella positività del futuro al punto che anche il dolore assume una valenza positiva. “Classicità e cristianesimo: si tratta di due ipotesi di vita ancora oggi valide per una vita che tenta di essere degnamente vissuta”: con queste parole Rondoni ha concluso l’incontro.

(G.L.)
Rimini, 23 agosto 2010