L’opera per chitarra del grande musicista brasiliano Hector Villa Lobos (1887-1959), l’autore delle celebri “Bachianas Brasileiras” è stata al centro del primo delle guide all’ascolto di “Spirto Gentil”, con esecuzioni affidate al chitarrista Paolo Forlani,.
Il musicologo Pier Paolo Bellini, introducendo il concerto ha evidenziato il nesso, che emerge ripensando al titolo del Meeting, di questi incontri con gli autori come un contributo alla conoscenza, che è sempre un avvenimento. Come ha detto il Papa, ha aggiunto, la conoscenza non può essere la registrazione di uno “spettatore distaccato”, ma esige un coinvolgimento adeguato all’oggetto, esattamente come è proprio del linguaggio artistico che è esperienza privilegiata di coinvolgimento per il cuore dell’uomo, capace di fargli fare esperienza di bellezza e di verità. E don Giussani introducendo il cd di musiche di Villa Lobos per “Spirto Gentil” scriveva: ‘Ciò che ha detto è un’unica cosa, un unico tema, il tema della vita. È una cosa viva…Quando c’è questo coinvolgimento con la bellezza è come se Dio dicesse: “Ci sono, ci sono…’.
Formatosi sotto la guida di Piero Bonaguri e seguendo i corsi del grande Alirio Diaz, Paolo Forlani ha introdotto le proprie esecuzioni, illustrandone il percorso artistico del compositore, ricordando innanzitutto una domanda che egli poneva a sé stesso: “Che cos’è quest’arte se non ciò che interessa l’umanità? Raramente ci presentiamo per quello che siamo. Ma nessuna maschera, nessuna finzione deve intromettersi tra il musicista e l’esperienza sincera della sua anima”. Un mondo musicale, quello di Villa Lobos (1887-1959), da un lato largamente ispirato alla musica tradizionale, come nella “Suite popolare brasiliana”, frutto di ricerche musicologiche da lui condotte anche nel nord dell’Amazzonia, dall’altro al richiamo profondo alla musica classica europea. Una ricerca in parte riconnessa anche al suono popolare dei musicisti di strada, trasposto con grande freschezza e malinconia, come nelle giovanili “Danze choro” (Mazurca, Scottish, Valse), e negli “Studi” composti per Andrés Segovia, opera che rivoluzionò la musica chitarristica del Novecento.