19. Invito alla lettura: duplice sfida alla cultura dominante

Press Meeting

A seguito della presentazione di Caterina. Diario di un padre in tempesta di Antonio Socci, nello spazio dell’Eni Caffè Letterario delle ore 15.00, nel padiglione D5, Camillo Fornasieri, direttore del Centro Culturale di Milano ha introdotto altre due novità letterarie.
Nell’ordine, di Sergio Belardinelli, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università degli studi di Bologna, L’ALTRO ILLUMINISMO. Politica, religione e funzione pubblica della verità (Ed. Rubbettino); di Roberto Gabellini, creativo e giornalista, LA CROCE NON BASTA (Ed. Raffaelli).

Nel contesto culturale odierno dove tutto è ridotto a questioni opinabili, Belardinelli pone al centro della propria riflessione la funzione pubblica della verità, recuperando quella tradizione, anch’essa figlia dell’Illuminismo, che prende le mosse da un vero amore per la verità e la realtà. “Dobbiamo riabilitare l’idea di verità, anche piccola: è importante poter avere ancora fiducia che si possa dire che la neve è bianca”.

È quanto sostiene l’autore che individua un altro punto di originalità della sua riflessione attorno al tema della “indisponibilità di qualcosa aldilà della vita e della morte, che non dipende da noi”. Solo rapportandosi con la verità “banale”, così intesa, l’uomo può conoscere la propria identità e mettersi in dialogo con le altre culture.
Il libro di Gabellini, opera prima del giornalista, si pone nella tradizione della poesia scritta per il teatro. Tratta il tema del dolore e della sua incomunicabilità.

L’opera è suddivisa in tre cantiche: liturgia dolorosa, liturgia amorosa, liturgia quotidiana. In ciascuna, due voci narranti creano il rapporto tra una scena liturgica e una scena attuale. “Giocata stilisticamente tra la riflessione sull’oggi e il paragone con la storia sacra, è l’opera di un poeta che scende a misurarsi con la tradizione”. Sono le parole del poeta Gianfranco Lauretano, presente al caffè letterario, ad illustrarne l’importanza nel panorama artistico attuale, fatto di autori che soffrono proprio dell’incapacità a mettersi in rapporto con la tradizione.

(G.L.)
Rimini, 22 agosto 2010