Avere il gusto della vita – cioè essere “ protagonisti o nessuno”, secondo il titolo del Meeting – è come avere il buon gusto del mangiare e del bere. Così Paolo Massobrio, noto giornalista enogastronomico, ha introdotto l’incontro delle 11 in sala Neri in cui si sono confrontate esperienze concrete di aiuto alla persona a vivere in tutta dignità la propria umanità.
Richiamando le caratteristiche della Comunità di San Patrignano e della proposta di vita per i suoi ospiti, Andrea Muccioli ha affermato che “essere protagonista significa vivere difendendo la propria dignità: così si rispetta anche la dignità degli altri e si acquista una sensibilità a reagire di fronte alle sofferenze dovute agli inganni dell’effimero, proponendo una vita fatta di rapporti veri e di affetti”. “Oggi – ha osservato – è diffusa una pericolosa cultura della rassegnazione davanti ai grandi drammi come la droga. Invece sono in atto esperienze eroiche negli stessi paesi dove viene prodotta – come ad esempio in Afganistan – ove c’è chi ha il coraggio di unirsi ad altri di sfuggire alla schiavitù della coltivazione dell’oppio per dedicarsi ad altre colture (es. lo zafferano), pur tra minacce d’ogni genere”.
Dario Odifreddi, presidente della fondazione Piazza dei Mestieri ha illustrato anche con alcune diapositive come educare i ragazzi in difficoltà insegnando loro un lavoro sia possibile, senza attendere iniziative dal sistema istituzionale. La Piazza, a Torino, ospita oggi 450 ragazzi di cui circa il 70% ha alle spalle storie di abbandono della scuola, ma anche famiglie dissestate e che comunque soffrono di poca stima di sé. Vengono così educati a vivere in rapporto tra loro e ad apprendere un lavoro. Le attività sono varie: dalla ristorazione all’informatica, dalla produzione del cioccolato a quella della birra.
La cura per la bellezza delle cose che fanno tutti i giorni (ad esempio il buon gusto delle cose per il palato), l’impiego della manualità, il fare già esperienza lavorativa oltre al semplice apprendimento tecnico (un ottimo ristorante opera all’interno della sede) connotano l’esperienza dei ragazzi della Piazza. “Affinché nessuno si perda” può essere la traduzione sintetica dello scopo della Piazza dei Mestieri ed è anche il titolo di una recente pubblicazione che Odifreddi ha curato: un rapporto sul disagio giovanile scolastico o lavorativo e su esperienze concrete di recupero.
Letizia Moratti, sindaco di Milano, nel suo intervento si è richiamata a chi l’ha preceduta, riconoscendo come purtroppo la rassegnazione davanti alle questioni drammatiche e la non assunzione di responsabilità siano sempre più diffuse nella gente, portando a delegare ad altri e limitandosi semmai a criticare. È poi passata a illustrare gli effettivi contenuti programmatici dell’Expo 2015. “Expo non sarà una kermesse di sviluppo immobiliare o di immagine, ma sarà prevalentemente occasione di sperimentare progetti di intervento a sostegno di popolazioni in ambiti che ancora soffrono di sottosviluppo, attraverso una rete di iniziative concrete: anche simili a quelle di “San Patrignano” e di Piazza dei Mestieri e comunque in chiara alternativa ai sistemi fino ad oggi praticati dalle agenzie istituzionali, come la Fao”.
Moratti ha accennato a progetti mirati di sviluppo dell’economia agricola e alimentare in Salvador, Sri Lanka, Niger, che faranno così dell’Expo 2015 un grande programma di solidarietà internazionale. I progetti si svolgeranno in collaborazione con gli stessi paesi interessati e ciò rappresenterà anche una svolta rispetto alla solita modalità di decidere interventi in aree problematiche in vertici internazionali come il G8 ove i paesi interessati sono assenti. “L’Expo sarà così o non sarà”, ha concluso con convinzione Letizia Moratti.
(M.B.)
Rimini, 30 agosto 2008