Il presidente del Senato, Renato Schifani, parla alla platea del salone B7 e definisce i giovani di Comunione e Liberazione “i custodi e gli esploratori del nostro Paese e della nostra Europa. A voi tutti guardiamo con speranza e fiducia”.
L’incontro delle 11.15 è stato introdotto da Bernhard Scholz, presidente della Compagnia delle opere, il quale ha ringraziato Schifani per aver accettato l’invito di partecipare al Meeting e di aver scelto di discutere il tema “L’Italia al cuore dell’Europa”. “La tradizione europea – ha affermato – non è archiviata, ma è ancora linfa per una cultura più umana e più bella”. Il presidente della Cdo ha poi ricordato e valorizzato un’affermazione di Schifani nel suo discorso d’insediamento al Senato: “L’Europa e l’Italia, o riscoprono le proprie radici, o sono destinate al tramonto”.
Schifani ha esordito affermando che “l’Italia e l’Europa sono individualità storiche e morali. Non possiamo leggere il destino dell’Italia in modo separato dal destino dell’Europa. Sono destini intrecciati che rinviano ad una idea di umanità e di cittadinanza”. Il presidente del Senato si è soffermato a parlare del “non sempre efficiente funzionamento dell’apparato istituzionale” ed ha affermato la necessità di “ristabilire quel clima di dialogo e reciproco rispetto che sta alla base di ogni processo costituente”. Schifani ha rilevato ancore che “il bicameralismo perfetto va riformato. Un ‘Senato dell’Europa e delle Regioni’ rappresenterebbe un salto di qualità senza precedenti”.
A questo punto il presidente introducendo il concetto di sussidiarietà ha sostenuto che “non è uno slogan, ma un bene per l’Italia e per l’Europa. Sussidiarietà e solidarietà sono valori che esprimono il grado più alto di civiltà di un Paese”.
Schifani ha poi parlato di mercato (“non è l’arena della spregiudicatezza”), immigrazione e diritto di asilo (rivendicando il “diritto-dovere” da parte della Chiesa di “intervenire sui temi etici della nostra società”), lotta alla criminalità organizzata (“tolleranza zero contro la mafia”), clamorosa lentezza della giustizia italiana (“la riforma non è più rinviabile, deve essere un’autentica priorità condivisa”). Il presidente del Senato ha poi affrontato il tema della famiglia, un valore che “non va disperso o relativizzato. Per le giovani generazioni la famiglia non può apparire un retaggio del passato, ma una prospettiva autentica per il proprio futuro”.
Sul tema della Costituzione europea Schifani ha sottolineato che “L’Italia e l’Europa non possono prescindere dalle loro radici cristiane, che caratterizzano da duemila anni il nostro Continente, la nostra civiltà, la nostra storia, la nostra identità. Se l’Europa è uno ‘spazio aperto’, non può diventare uno ‘spazio vuoto’ dalle sembianze irriconoscibili”. Il relatore ha poi affermato: “Il tentativo in atto di negare valore all’insegnamento religioso mi lascia fortemente critico e perplesso”. Schifani ha parlato quindi della tutela della vita nascente e della vita che si spegne (“tanto più flebile è il rispetto della vita, tanto più è a rischio il futuro di una comunità civile”) e ha ricordato che il concetto di laicità “comporta assunzione di responsabilità dinanzi alle proprie coscienze, alle proprie sensibilità, alla propria cultura ed anche, per chi crede, alla propria fede”.
Scholz ha concluso l’incontro ringraziando Schifani e affermando che l’attività del presidente del Senato è di “conforto al nostro tentativo di lavorare per una società sussidiaria. Ci ha testimoniato un tipo di politica che noi desideriamo e con cui vogliamo collaborare”.
(V.C., M.P)
Rimini, 29 agosto 2009