166. Ridestare l’uomo. Educazione e missione in Russia oggi

Press Meeting

Alle 11.15 in sala A2 di fronte ad un pubblico numeroso e di varie nazionalità ha avuto luogo l’incontro “Ridestare l’uomo. Educazione e missione in Russia oggi”. Giovanna Parravicini della Fondazione Russia Cristiana, introducendo l’incontro, ha rilevato come il protagonismo reale sia frutto dell’amicizia e dell’incontro fra persone che riconoscono di avere un destino in comune. “Ciò richiede di andare al cuore del vivere e di scoprire che il vero protagonista della vita di ognuno è Cristo”.

Questo è stato anche il lavoro compiuto in Russia, prima con Russia Cristiana ai tempi dell’Unione Sovietica, quando la Chiesa era perseguitata e clandestina, poi, negli ultimi quindici anni segnati dal cambiamento della situazione politica, con la possibilità di iniziative comuni con gli ortodossi ed il Patriarcato di Mosca. Iniziative in gran parte di tipo editoriale: ad esempio la ristampa di testi di una chiesa che “non solo per settant’anni è stata costretta alla clandestinità, ma emarginata da qualsiasi contesto civile”. Nel 1993 a Mosca è nata la “Biblioteca dello Spirito” che opera come centro editoriale e di distribuzione di libri ma anche come centro culturale. Un centro di ortodossi e cattolici: “Chiamiamolo un centro di amicizia, il termine ecumenismo è forse troppo utilizzato oggi”.

Parravicini ha poi presentato i due relatori, entrambi provenienti dal Monastero di San Daniil, una struttura chiusa nel 1929 e riaperta solo nel 1983 per il millesimo anniversario del “battesimo della Russia”. Petr Mescerinov è superiore della Fondazione del Monastero. Ha esordito precisando che l’invito alla missione è rintracciabile fin dal testo evangelico ed è qualcosa che non può rimanere a livello puramente intellettuale. La fede deve abbracciare tutta la vita. Protagonista è uno che ha avuto una vera educazione cristiana e non può non mostrare questo a tutti, non può non essere Chiesa. “È come quando uno ha una candela accesa in mano e così è capace di accendere le candele di chi gli sta vicino”.

La Chiesa però non può esimersi dal giudicare la realtà in cui è immersa. Mescerinov ha quindi accennato alla difficile situazione che si vive in Russia, dove trovano fertile terreno “l’edonismo ed il consumismo che sono mancanza totale di amore per l’uomo”. “Oggi in Russia dobbiamo parlare di necessità di educazione in quanto tale, prima ancora che di educazione al cristianesimo”, ha detto. Oltretutto, un altro rischio incombe, secondo padre Petr: una religione che rinasca dentro una ritualità ma senza Cristo.

La coordinatrice dell’incontro, prima di dare la parola a padre Ioasaf Polujanov, direttore del Centro patriarcale per la formazione giovanile del monastero di san Daniil, ha fatto notare come alcune delle affermazioni di padre Petr ricordassero le drammatiche frasi pronunciate nel settembre ’97 da Paolo VI all’amico Andrè Frossard riguardo il “fumo di Satana entrato nel Tempio” .
Padre Polujanov, dopo aver riportato le conclusioni di vari studi, secondo i quali il desiderio di fede è molto diffuso fra le giovani generazioni, si è chiesto “chi è il protagonista oggi”. Non serve essere superman per giocare il proprio ruolo da protagonisti. “Se noi guardiamo il Cristo nell’iconografia ortodossa, vediamo che spesso è raffigurato mentre tiene in una mano il libro aperto con il versetto ‘venite a me voi tutti’. Allora il vero protagonista è colui che risponde all’invito di Cristo”.

Secondo il religioso ortodosso, occorre anche una prassi di educazione religiosa. Nel 1992 nel monastero di San Daniil sono stati proposti corsi di catechismo con la partecipazione di oltre cinquecento persone. “Un’ulteriore prova del fatto – ha raccontato – che dal 1990 la Russia ha visto una significativa crescita della domanda religiosa. Il nostro centro, sorto nel 1995, ha avuto ed ha a tutt’oggi una grande importanza soprattutto per i giovani che hanno un luogo dove incontrare esempi da seguire”. La conclusione ci riporta all’essenziale del cristianesimo: “Se i dodici apostoli hanno cambiato il mondo in modo così radicale, credo che esista ancora una speranza anche per la Russia”.

(L.B.)
Rimini, 30 agosto 2008