“Il bilancio del Meeting 2010 è estremamente positivo. In un tempo di crisi, che ci suggeriva motivi di preoccupazione, si è riconfermata un’altissima partecipazione di pubblico, quasi 800mila presenze, e si sono incrementate le presenze internazionali, a livello di relatori, di volontari e di pubblico: decisamente superiore è stata l’affluenza di gruppi numerosi provenienti dall’estero”. Così il presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli Emilia Guarnieri ha aperto la conferenza stampa conclusiva dell’edizione numero trentuno della manifestazione. “A fine ottobre – ha proseguito il presidente – saremo al Meeting del Cairo, invitati da amici ed anche da realtà istituzionali: due giorni di Meeting, con una mostra, uno spettacolo e alcune conferenze”.
“Che cosa è successo al Meeting, quest’anno? La parola succedere, accadere – ha sottolineato la professoressa Guarnieri – è caratteristica del Meeting. Lo diceva anche Marchionne: ‘Qui succede qualcosa di buono’. Nell’arco di questa settimana, in una positività che non ha bisogno di alchimie politiche, si è realizzato l’incontro tra il desiderio del cuore di cose grandi e realtà che possono favorire la ripresa”.
L’idea del Meeting al Cairo è nata lo scorso anno a Wael Farouq, docente di Lingua araba all’American University del Cairo, visitando i padiglioni della Fiera accompagnato da due giudici egiziani. Il Meeting si conferma dunque come grande momento di unità e promotore di ecumenismo in atto. “Ieri sera – ha raccontato il presidente Guarnieri – abbiamo cenato con Faruoq e il professor Weiler, di religione ebraica, ed su suo invito abbiamo partecipato insieme alle preghiere della sua tradizione religiosa. Questo fatto, accaduto quasi casualmente, spiega cos’è il Meeting molto più di tante analisi”. “In quel momento mi veniva in mente l’incontro del metropolita Filaret col cardinale Erdö – ha detto il presidente del Meeting – quando il metropolita ha affermato: ‘Come si fa a fare l’unità? Siamo qui, la stiamo facendo’”. Un incontro peraltro, quello tra i due leader religiosi, definito da Guarnieri “epocale”, aggiungendo poi “mi sembra che questa sia stata anche la coscienza dei due protagonisti”.
Emilia Guarnieri, nel dialogo coi giornalisti, ha sottolineato anche gli incontri con il presidente dell’Irlanda, Mary McAleese, col patriarca Scola, col presidente della Commissione Europea Barroso…; “ma, in generale – ha aggiunto – tutti gli incontri delle ore 17 hanno tenuto un profilo estremamente alto e una sostanziale linea di continuità. Anche l’incontro di oggi pomeriggio, in cui verrà presentato il libro di Giussani “L’io rinasce in un incontro” vedrà la partecipazione di Fabrice Hadjadj, giovane filosofo di grande spessore ed interesse, una delle figure emergenti della filosofia francese, nel quale confluiscono un’origine araba, una formazione ebraica e poi la conversione al cristianesimo”.
(N.B. Per altri rilievi, cfr. il Comunicato stampa conclusivo).
(V.C., E.A.)
Rimini, 28 agosto 2010