Potenziare l’analisi del potenziale sulle grandi organizzazioni, incrementare la capitalizzazione delle big-society e puntare alla mutualizzazione del business sportivo. Sono stati questi i capisaldi dell’intervento di Philip Blond, direttore di ResPublica, che si è tenuto alle 19 in sala Mimosa B6. “Dagli anni ’70 in poi il business del mercato si è evoluto in modo esponenziale. Basti pensare al cambiamento dell’ideologia economica occidentale e nord-europea attuale, che è passata dalla logica del libero mercato ad una struttura pre-monopolistica”.
Fra le innovazioni di mercato che il business-care inglese prevede vi è anche la mutualizzazione di società calcistiche. “Il Manchester United Football Club sta per aderire a questa importante evoluzione dell’economia inglese; le stesse istituzioni universitarie si stanno accreditando come fondazioni: il vantaggio è duplice, sia per il mercato che per l’individuo; infatti, ciò favorisce maggiori possibilità occupazionali, garantendo un maggiore risparmio grazie alla centralizzazione statale del sistema formativo”.
Alberto Gambescia, coordinatore della Fondazione Mezzogiorno Europa, ha sottolineato come “tutto il sistema di mercato europeo si stia adeguando all’innovazione economica inglese, che sta sempre più costituendo un modello di riferimento per tutta la Comunità Economica Europea”.
Vasta ed articolata è stata l’introduzione al focus di Dario Chiesa, responsabile Relazioni internazionali della Fondazione per la Sussidiarietà: “Unire il concetto economico all’astratto non è semplice; d’altro canto, in un mercato in continuo cambiamento come il nostro, l’incentivazione degli enti accreditati come fondazioni costituisce la prospettiva più utile e innovativa per il mercato italiano. Basti pensare all’impatto assai positivo che tale cambiamento ha avuto in questi anni per il Mezzogiorno; le conseguenze di entrambe le crisi sono in alcune zone del centro-sud state contenute proprio grazie all’espansione del non profit e alla trasformazione in fondazioni di numerose associazioni. Si tratta di una conquista importante, anche in una visione prospettica: da una crisi di mercato sorge infatti un’innovazione e questa strada potrà rivelarsi proficua per risolvere il problema occupazionale di tutta la Comunità europea”.
(F.P.)
Rimini, 27 agosto 2010