157. Rosalinda Celentano si confronta con la sindone

Press Meeting

Dopo l’exploit in The Passion e due anni di assenza dal grande schermo, Rosalinda Celentano torna ad esibirsi davanti, anzi a fianco, della macchina da presa, come voce narrante della trilogia di documentari-inchiesta sulla Sacra Sindone, di cui il secondo, Indagine sulla Sindone è stato proiettato al Meeting di Rimini. A convincerla a ritornare in pista è stata la giovane Francesca Saracino, regista esordiente, e Paolo Monaci, produttore del Premio Golden Graal, che hanno sviluppato il progetto “Provocati dalla Sindone di Torino”.
Il documentario proiettato al Meeting ha potuto godere della partecipazione della stessa Rosalinda che, visibilmente emozionata, non esita a spiegare con che stato d’animo affronta il suo ritorno sullo schermo, avvenuto in modo così inaspettato. “Io mi avvalgo del beneficio del dubbio su tutte le cose grandi. Davanti a Dio, all’amore, a tutto quello che è un mistero e che è grande, mi sento piccola, per questo sono in continua ricerca”. Ciò che per lei sia la collaborazione alla trilogia sulla Sindone, Rosalinda ci tiene a sottolinearlo: “Non dico ‘io credo’; ci sono persone che hanno il dono della fede (perché la fede è un dono). Davanti alla Sindone, che ho avuto occasione di vedere solo questo anno grazie a Paolo Monaci e Francesca Saracini, ho provato una forte commozione. Anche se uno scienziato trovasse la verità, io vorrei che il dubbio rimanesse, così che Lui rimanga un mistero e gli uomini vivessero di questa ricerca.”
Un ritorno quindi che poco ha a che fare con la ricerca della fama, ma è espressione di un cammino di rinnovamento che l’attrice ha intrapreso dopo l’interpretazione del demonio in The Passion, esperienza per la quale è ancor oggi grata a Mel Gibson: “Io credo che l’unica cosa che faccia muovere sia l’amore. Io mi cibo di questo pensiero e vivo in questo modo. Il resto è conseguenza”.
Oggi la Celentano non è intenzionata a tornare sul grande schermo proprio dopo la maturazione personale avvenuta in questi due anni di inattività. “A parte la trilogia sulla Sindone, sono in un momento critico, sempre meno convinta del cinema italiano. Per questo mi sto dedicando al teatro, in questo momento con una tournée teatrale sull’eutanasia con un testo americano di Colette Freedman, Le quattro sorelle”.

(C.G.)
Rimini, 27 agosto 2010