Maria Gerini, direttore generale per il volontariato, l’associazionismo e le formazioni sociali del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha coordinato il workshop che si è tenuto alle 15 in sala B6, organizzato con la collaborazione del Ministero, sull’andamento della raccolta di fondi per le attività delle organizzazioni non profit.
Per le imprese sociali, la raccolta di fondi per le proprie finalità esige oggi organizzazione, impiego di professionalità specifiche e tecniche di comunicazione, ha anzitutto premesso la Gerini. Ha segnalato anche le recenti direttive dell’Agenzia ministeriale per le onlus, che esigono condizioni di accessibilità dei dati, trasparenza e rendicontabilità delle operazioni di fund raising e costringono a un certo rigore organizzativo.
L’importanza per una onlus di guadagnare la fiducia di tutti i suoi possibili interlocutori è stata sottolineata da Valerio Melandri, docente di Economia aziendale all’Università di Bologna. Il docente ha fatto anche un particolare accenno a situazioni verificatesi in Emilia-Romagna di resistenza da parte delle Agenzie delle Entrate nel riconoscere la sussistenza di requisiti a fronte dei progetti di costituzione di nuove onlus.
Per Giorgio Fiorentini, direttore del master in Management delle aziende cooperative e imprese sociali all’Università Bocconi, “è fondamentale che un’impresa sociale si faccia anzitutto conoscere, in modo da essere percepita la sua presenza nell’ambito in cui intenderà svolgere l’azione di raccolta di fondi”. Da parte sia invece Francesca Zagni, in rappresentanza dell’Associazione italiana Fundraiser, ha tratteggiato, in base a dati a livello nazionale, “una certa resistenza del mondo del non profit nel passare da una dimensione organizzativa volontaristica all’impiego di competenti professionalità specifiche”.
Il ruolo di Banca Prossima e della sua specifica competenza nel settore delle onlus è stato poi illustrato dal suo amministratore delegato Marco Moranti, col resoconto di recenti esperienze operative. Massimo Giusti, per la Commissione volontariato e servizi alla persona dell’Acri (l’associazione delle casse di risparmio), ha poi sottolineato l’importanza che siano presentati progetti di intervento ben strutturati da parte delle onlus quando chiedono risorse alle fondazioni bancarie e ha anche raccomandato che i rendiconti dell’attività siano non solo fiscalmente corretti, ma dimostrino l’utilità sociale conseguita.
Sul profilo organizzativo ha puntato anche la relazione di Raffaella Pannuti, segretario della Fondazione Ant, che opera dal 1985, che in seguito ha descritto il passaggio operato dalla Fondazione dalle originarie attività nel settore socio assistenziale ai vari ambiti del “welfare allargato”di oggi.
(M.B.)
Rimini, 27 agosto 2010