15. Guida all’ascolto – Collana Spirto Gentil

Press Meeting

In una sala A2 stracolma si è svolto il primo appuntamento della serie di guide all’ascolto di opere musicali dal vivo comprese nella collana Spirto Gentil, fondata da don Luigi Giussani, un appuntamento ormai consolidato e molto seguito al Meeting di Rimini.
Pier Paolo Bellini, curatore della collana discografica, ha introdotto l’incontro sottolineando come la composizione di Beethoven presentata, il concerto per violino e orchestra, è quella che meglio può spiegare e introdurre il titolo del Meeting di quest’anno, “O protagonisti o nessuno”. Quest’opera infatti, una delle più amate e riprese da don Giussani nel corso della sua vita, aiuta a scoprire chi è l’uomo, “che tenta di farsi padrone di sé – ha detto Bellini riprendendo un pensiero del fondatore di Cl – ergendosi a misura di tutte le cose”, mentre questa edizione del Meeting vuole dimostrare come il protagonista sia l’uomo che scopre chi è e per cosa è fatto. Bellini ha poi introdotto i due esecutori, che sono Antonietta Assini al pianoforte e Marco Zurlo al violino. Introduce Giovan Battista D’Asta, direttore stabile dell’Orchestra Sinfonica dell’Accademia Musicale “Ars Antiqua” di Palermo.
Nell’introduzione, D’Asta ha anzitutto richiamato le note biografiche principali di Beethoven, sottolineando come egli abbia vissuto fino in fondo la realtà, spesso drammatica, ed esprimendo questo rapporto con il reale nelle opere che ha composto. Ha poi tratteggiato le principali caratteristiche di questo concerto per violino e orchestra. “Concerto in latino vuol dire combattere – ha detto D’Asta – e infatti in quest’opera si assiste ad un continuo dialogo e sfida tra il solista, il violino, e il gruppo, l’orchestra”. Questa dinamica si realizza attraverso i tre movimenti nei quali l’opera è suddivisa: nel primo (allegro ma non troppo) il violino tenta di sfuggire all’orchestra, affermando la propria indipendenza, ma viene ripreso dall’orchestra in un ideale abbraccio, creando un legame che solo nel secondo movimento (larghetto) viene esaltato nella sua forza pacificante, mentre nel terzo (rondò, allegro) si descrive la gioia che da esso viene generata.
Proprio questo tentativo di fuga del violino dall’orchestra descrive la tentazione di ogni uomo di sentirsi indipendente e padrone di sé, ma l’orchestra riesce sempre a riprenderlo, “così come noi – ha concluso D’Asta dopo un applauso scrosciante – siamo sempre ripresi e abbracciati dalla Chiesa nella forma della compagnia a cui ci ha consegnati”.
La guida all’ascolto si è svolta con brevi parti dell’opera eseguite dai musicisti e commentate da D’Asta che ne ha descritto le caratteristiche e si è conclusa con l’esecuzione per intero del primo dei tre movimenti.

(M.C.)
Rimini, 24 agosto 2008