146. Conferenza stampa delle ore 14

Press Meeting

Alla conferenza stampa delle ore 14 gli ospiti presenti sono intervenuti spiegando sinteticamente i contenuti degli interventi che presenteranno negli incontri a cui parteciperanno nel corso della giornata.
Giuliano Amato, presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, parlando del delicato tema della presenza religiosa nello spazio pubblico ha affermato che “i valori religiosi sono il cuore delle convinzioni di molti cittadini. Pensare i valori spirituali e religiosi al di fuori della sfera pubblica è una sciocchezza perché ciò vorrebbe dire che un cittadino credente opera nella sfera pubblica senza tenere conto dei sui valori più profondi”. Secondo Amato, “questa concezione non ha nulla a che vedere con la laicità dello Stato, che è un’altra cosa. La vera questione è capire le modalità con cui portare le credenze religiose nella sfera pubblica: occorre promuovere i valori con posizioni condivisibili e non obbligando chi non crede a credere”.
Sullo stesso tema è intervenuto il professor Joseph H.H. Weiler, direttore dello Straus Institute for the Advanced Study of Law and Justice e co-direttore del Tikvah Centre for Law and Jewish Civilization alla New York University. Partendo dalla nota vicenda della Corte Europea che, con una votazione di 7 a 0 ha condannato l’Italia per violazione dei diritti fondamentali a causa dell’esposizione del crocefisso nei luoghi pubblici, Weiler ha spiegato che nel suo intervento presenterà il contenuto dell’arringa che ha tenuto davanti alla Corte per rappresentare le istanze di dieci Paesi che avevano contestato questa condanna. “Non è vero che lo Stato laico è neutrale: la neutralità è una scelta. In Europa ci sono Stati laici come la Francia e Stati non laici come l’Inghilterra dove l’inno nazionale stesso è una preghiera”. Secondo Weiler “i governi di entrambi questi modelli di Stato devono essere tolleranti verso tutti e hanno delle responsabilità educative rispetto alle scelte che compiono”.
Mario Mauro, capogruppo del Popolo della Libertà al Parlamento Europeo, ha spiegato che “sul tema del crocefisso è stata data dai media una falsa notizia che a livello di istituzioni europee non riusciamo più a recuperare, cioè che l’Europa ha condannato l’Italia per questa vicenda. Non è vero. La Commissione Europea in un suo documento afferma che la competenza su materie come queste è degli stati membri, quindi ha sconfessato la presa di posizione della Corte Europea”. Secondo Mauro il nodo di questa vicenda è: “Se la sentenza verrà confermata come ci si comporterà con tutti i simboli religiosi presenti pubblicamente, come quelli sulle bandire di molti stati membri?” Inoltre, visto che uno dei sette giudici della Corte è turco (e che la Turchia vuol entrare in Europa), “chi gli spiegherà che bisogna togliere la mezzaluna dalla bandiera turca?”.
Sul tema della crisi economica è intervenuto invece Ettore Gotti Tedeschi, presidente dello Ior. “La crisi economica nasce a partire dal decennio 1975-1985 quando la popolazione occidentale ha cominciato a decrescere. C’è una profonda correlazione tra crescita della popolazione e sviluppo economico. Senza crescita demografica aumentano i costi fissi e di conseguenza aumentano le tasse”. Riferendosi ad alcune critiche di cui questa sua tesi è stato oggetto, Gotti Tedeschi ha affermato che “alcuni pensano che questa tesi non sia valida perché basata su criteri morali, affermando che l’economia deve avere autonomia morale. Il fatto è che una concezione negativa dell’uomo non favorisce né la crescita demografica né di conseguenza la crescita economica”. Rispondendo ad una domanda dei giornalisti ha affermato che “per fare figli bisogna ritrovare la fiducia nella Provvidenza. Bisogna tornare a fare figli in famiglia ed educarli”.
Su questa questione Weiler ha aggiunto che “oltre a quanto detto bisogna dire che anche gli Stati, attraverso politiche a sostegno della famiglia possono favorire la crescita demografica”.

(M.C.)
Rimini, 27 agosto 2010