Teatro e cinema, jazz e rhythm’blues, musica classica e balletto, canzone napoletana e documentari: il ricchissimo cartellone degli spettacoli del Meeting di Rimini chiude i battenti con cifre di affluenza decisamente importanti. Oltre 60.000 sono stati infatti gli spettatori che hanno cercato il tema del Meeting – “O protagonisti o nessuno” – anche in una tarantella o in una serenata di Dvorak, in un film drammatico o in un canto basco. La palma dello spettacolo più applaudito va attribuita sicuramente allo spettacolo inaugurale, La Straniera, basato sui Cori de La Rocca di T.S.Eliot: 3.200 presenti per una serata di rarissimo coinvolgimento ed emozione. “Il successo della Straniera”, è il commento di Otello Cenci, direttore artistico del cartellone-spettacolo del Meeting, “è lusinghiero per la complessità e novità dell’opera. Abbiamo deciso di mettere in scena una dei più grandi testi poetici del Novecento, l’abbiamo fatto con i più grandi attori del nostro teatro – Giannini, Schmidt, Lante della Rovere, Preziosi, Battaglia e Dapporto – e siamo stati ripagati con un tutto esaurito che sottolinea la contemporaneità delle domande che il premio Nobel Eliot ha saputo esprimere con tanta profondità già nel 1934”.
Dal punto di vista dei numeri, la serata più affollata è senza dubbio quella concerto di Davide Van De Sfroos e della sua band, con oltre seimila presenti per lo show di chiusura del Meeting, una caldissima notte di folkrock e ballate lombarde seguendo le armonie e i racconti umanissimi del più importante musicista emergente italiano. Il Meeting, da sempre luogo di incontri musicali profondamente umani, si è fatto quest’anno portavoce di una musica di rara intensità, il Fado portoghese: la serata O Fado, proposta grazie al chitarrista Marco Poeta, ha raccolto l’applauso convinto di oltre 1200 spettatori, decretando un successo caldissimo per due mostri sacri della musica portoghese: la cantante Ana Moura e il chitarrista e compositore Jorge Fernando. Autentica “chicca” del cartellone-spettacoli è stata poi la serata dedicata alle musiche di Nino Rota, che ha visto la partecipazione di Jean Blanchard, nipote del compositore, che ha raccontato piccoli e commoventi ricordi personali del musicista milanese autore delle musiche di Amarcord, La strada, la Dolce Vita e Il padrino.
Il successo complessivo della programmazione è stato così commentato da Otello Cenci: “Il pubblico, numerosissimo, ha manifestato di cercare il tema del Meeting anche negli spettacoli e questo conferma che l’approccio del sapere, comprendere, approfondire – da sempre la vera vocazione del Meeting nel proporre i suoi spettacoli – è una logica vincente e convincente. Inoltre siamo sempre lieti di constatare che tutti gli artisti qui presenti, e in particolare Pupi Avati, sono colpiti dal Meeting come luogo di sorprendente umanità, un luogo diverso e profondamente accogliente nei confronti di tutte le esperienze autenticamente umane”.
(W.G.)
Rimini, 29 agosto 2008