143. Integrazione al femminile

Press Meeting

È colpita e non lo nasconde, Mara Carfagna. Il ministro delle Pari Opportunità prende molto sul serio le domande e le provocazioni che emergono nel corso dell’incontro organizzato dal Meeting, che la mette davanti a chi lotta in prima linea per integrare e soprattutto educare chi vive situazioni di estrema sofferenza. Prima di lei infatti intervengono Stefano Giorgi, direttore di In-Presa, Marie Therèse Mitsindo, responsabile della cooperativa sociale Karibu e Luigi Paccosi, presidente dell’Associazione Progetto Sant’Agostino.
Marie Therèse Mitsindo, si occupa di accogliere, dare una casa e un sostegno umano, psicologico e materiale, alle “donne in fuga”. Ragazze spesso vittima di violenza, con bambini senza padre, prive anche della propria identità. “Quando arrivano, la prima cosa facciamo è tentare di ridar loro l’identità che hanno perso a causa dei drammi che hanno subito”. La Cooperativa Karibù, che significa “benvenuto”, nasce “dal perfezionamento della mia esperienza di donna in fuga”, sottolinea Marie Therèse, che racconta anche alcuni episodi di vera integrazione: come quello di una madre che passava le giornate nascosta in bagno, a vomitare, timorosa di tutto. “Un giorno viene da me e dice: vieni, apriamo la finestra e diciamo al mondo buongiorno!”.
I sei mesi (a volte prorogati a 9) del permesso di soggiorno però non sono sufficienti a un recupero umano di queste persone. Carfagna coglie la provocazione e s’impegna a discuterne con il ministro Roberto Maroni. “Dove è necessario, bisogna poter prolungare il permesso di soggiorno. Non posso accettare”, ha detto, “che un bimbo si veda rifiutare il posto a scuola o all’asilo per problemi burocratici legati ai genitori”. Dal Meeting (“un’esperienza straordinaria”), la responsabile delle Pari Opportunità lancia anche un appello a governo e parlamento a riprendere in mano la sua proposta di legge e approvarla: “È il momento di porre fine una volta per tutte a questa mercificazione della donna”. Il ministro rivendica però anche i passi fatti dal governo sul tema integrazione: a partire dai progetti nella scuola, dove verrà organizzata la “settimana contro la violenza”, per favorire iniziative che promuovano l’integrazione, perché è proprio “la scuola il laboratorio per promuovere una cultura dell’accoglienza”.
Carfagna ricorda anche gli otto progetti di sviluppo di microimprese per le donne immigrate e il sostegno dato dal mondo cattolico su questi temi. Punto di riferimento “devono essere i principi elencati da papa Benedetto XVI nell’enciclica ‘Caritas in Veritate’: affermazione dei diritti degli immigrati come persone, salvaguardia dei diritti dei paesi dove arrivano, ma anche delle società da cui partono”.
Stefano Giorgi, che dirige In-Presa, l’opera fondata da Emilia Vergani (scomparsa nel 2000), ha raccontato alcune esperienze molto toccanti di ragazzi che rinascono dopo situazioni di grave degrado. “Si tratta di un luogo dove offrire, attraverso il lavoro, un’ipotesi positiva sulla vita”. Lo stesso metodo raccontato da Luigi Paccosi, presidente dell’Associazione Progetto Sant’Agostino, che mette insieme una rete di case d’accoglienza e di centri di recupero per madri e bambini in grave difficoltà. “Accogliere queste madri”, ha detto, “per noi ha voluto dire accogliere i loro bambini, che sono divenuti i nostri e su questo l’esperienza di Famiglie per l’Accoglienza non ci ha mai abbandonato”. “Il ministro Carfagna ci mostra il metodo giusto di far politica”, conclude Monica Poletto, presidente CdO Opere Sociali, che ha moderato l’incontro. “Ha infatti negli occhi fatti e persone, non ideologie”.

(Al.C.)
Rimini, 27 agosto 2010