Atteso da oltre tremila persone che da lui volevano sentir vibrare le parole di Giacomo Leopardi, Giancarlo Giannini ha portato in scena “Che fai tu luna in ciel?”. Alle ore 21.45, nella Telecom Italia Arena D3, l’attore si è preso l’onere e l’onore di declamare “A Silvia”, “Il pensiero dominante”, “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia”, “Alla sua donna” e “L’Infinito”. La messa in scena di Otello Cenci ha previsto sul palcoscenico anche la presenza di altri artisti: Laura Palmeri come presenza scenica e voce, Alessandro La Motta con un’opera pittorica dal vivo e lo SchubertTrio, con Giulio Giurato al pianoforte, Roberto Noferini al violino Andrea Noferini al violoncello.
“Solo una cosa può salvare il mondo: l’apertura al Mistero, la fede in Dio”. Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, ha introdotto l’evento con le parole dello stesso Giannini, osservando inoltre che “la domanda metafisica di Leopardi nasce da un cuore realista. Giacomo Leopardi non è un pessimista, come troppa vulgata l’ha voluto dipingere. Le sue sono le domande vere dell’uomo che si confronta con il reale”.
Il pubblico si è trovato davanti al singolare effetto creato da una vera “koinè” di artisti. La lettura dei testi poetici citati, introdotta dalla voce di Laura Palmeri, è stata sapientemente frammentata da esecuzioni toccanti tratte dai repertori di Schubert, Chopin, Beethoven, Rossini, Paganini, Schumman. Il tutto davanti alla realizzazione, dal vivo, dell’opera pittorica “Che fai tu luna in ciel?” di La Motta.
(G.L. A.S.)
Rimini, 26 agosto 2010