133. Sicurezza e sostenibiltà: il binomio possibile per la mobilità del futuro.

Press Meeting

Sul complesso tema dei trasporti e del quadro complessivo del trasporto pubblico locale si è discusso in Sala Mimosa B6 alle 19. Moderati dalla giornalista Deborah Apolloni, gli ospiti a vario titolo e da diverse angolature hanno parlato di un problema che riguarda tutti gli italiani.
L’apertura degli interventi è toccata a Luca Persia, docente all’Università La Sapienza di Roma, che ha illustrato uno studio sulla sostenibilità dei sistemi di trasporto delle maggiori cinquanta città italiane confrontato con quelli di trenta tra le maggiori città europee. “Questo confronto – ha dichiarato – ha evidenziato il grave ritardo delle città italiane, che nella classifica redatta tenendo conto di una serie di variabili di sostenibilità, figurano tra la 26ma e 34ma posizione”. Lo studio ha riguardato anche gli aspetti legati alla sicurezza e anche da questo punto di vista la situazione non può essere definita rosea. Per far fronte a questa situazione, occorre “che la ricerca abbia il ruolo che merita, il coraggio delle scelte in termini di dotazione del trasporto pubblico, di una politica della sosta sensibilmente più restrittiva e che il tasso veicolare sia sensibilmente più basso”.
Marco Piuri, vicepresidente Asstra, ha esordito dichiarando che “quando si parla di mobilità sostenibile bisogna capire innanzitutto chi produce congestioni, inquinamento ed incidenti, in modo da stabilire in che direzione debbano andare le politiche in materia di trasporto, perché se tutti pilatescamente se ne lavano le mani facendo ricadere le responsabilità solo sugli operatori, risulta chiaro che il sistema trasporti collassa”. Il, al termine dell’intervento, ha individuato in un potenziamento dei punti di interscambio tra mezzo pubblico e privato, nell’applicazione di sconti sugli abbonamenti e l’aumento delle corsie preferenziali, i punti su cui lavorare per garantire lo sviluppo di tutto il sistema.
La necessità di un cambiamento di rotta della politica relativa alla mobilità è stata sottolineata anche da Francesco Fortunato, direttore di Anav. Cambiamento che deve procedere tenendo conto dell’introduzione di nuove tecnologie e soprattutto la necessità di liberare l’offerta globale del trasporto pubblico agendo sull’efficienza del sistema. Fortunato ha poi parlato anche del problema dei costi, i quali “vengono sostenuti solo dalle aziende che operano nel settore ed occorre decidere, alla luce del fatto che in Italia i costi sono tra i più bassi d’Europa, chi deve pagare di più il cliente o il committente”.
Franco Marzioli, membro di Federmobilità, ha concordato con gli altri relatori sulla necessità dello “scegliere il tipo di trasporto, in termini di opportunità in situazione normale e di obbligo in una situazione di scarse risorse. In entrambi i casi le scelte lasciano indietro una folla di scontenti”. Se nel trasporto terrestre è ormai obiettivo strategico trasferire persone e beni dalla strada alla ferrovia, allora bisogna prendere in seria considerazione il ruolo della ferrovia in una rete intermodale, considerando seriamente il tema costi-distanza-tempi di percorrenza. “C’è bisogno di crescere – ha concluso – dove la domanda è elevata e le prestazioni sono già vincenti; migliorare dove la domanda è elevata e le prestazioni non sono competitive ma possono divenirle con interventi sostenibili; razionalizzare dove la domanda è debole e le prestazioni sono vincenti; ripiegare dove la domanda è debole e le prestazioni non sono competitive, né potranno diventarlo con interventi sostenibili”.
L’assessore alla Mobilità del Comune di Venezia, Enrico Mingardi, ha illustrato nel suo intervento i risultati già ottenuti attraverso il Piano Urbano di Mobilità di area vasta, le opere che si stanno studiando per la metropolitana sublagunare nel centro storico, oltre che il collegamento tra l’alta velocità e l’aeroporto di Venezia.
Ercole Incalza, del ministero delle Infrastrutture e trasporti ha posto infine l’accento sul fatto che “l’alta velocità ha annullato la vecchia logica dei sistemi di trasporto e questo diverso respiro ora occorre sia trasferito all’interno delle città”. Passando a descrivere le zioni del governo in merito al problema trasporti, Incalza ha annunciato “la creazione di un fondo che trasferisce le risorse alle regioni su una base temporale di sei anni in sei anni”.
Prima dell’inizio dei lavori, Vincenzo Mirra, assessore alla Mobilità e trasporti della Provincia di Rimini, ha letto un indirizzo di saluto ai partecipanti ed ai relatori, da parte dell’amministrazione provinciale.

(G.F.I.)
Rimini, 27 agosto 2009