Il quotidiano incontro delle 19 in sala A2, di guida all’ascolto di opere della Collana Spirto Gentil, ha offerto al pubblico del Meeting la possibilità di apprezzare un complesso pezzo di Schubert: Wanderer Fantasie Op 15, D 760, la fantasia del “Viandante” secondo la comune traduzione, o più propriamente del “Vagabondo”, come ebbe ad annotare don Giussani, che in questa opera intravedeva il dramma dell’uomo smarrito e insicuro della sua strada.
È una delle più difficili pagine della letteratura pianistica, che Schubert compose nel 1810 su commissione di un nobile austriaco, con l’intento di dimostrare le potenzialità espressive raggiunte dalla tecnica strumentale dell’epoca (abbandonando la realizzazione di un’altra composizione rimasta poi nota come l’Incompiuta).
E’ un brano molto complesso, che si distingue per varie particolarità: tra le più evidenti la mancanza di interruzioni tra i quattro movimenti in cui si articola.
Tre elementi, melodico ritmico e dinamico, del tema iniziale accompagnano lo sviluppo dell’intera Fantasia, con esiti spesso imprevedibili, propri del vagabondaggio del protagonista.
L’improvvisa indisposizione del pianista Nazzareno Carusi, che avrebbe dovuto suonare la Fantasia, ha costretto il maestro Roberto Andreoni, compositore, a illustrare ancor più nel dettaglio le peculiarità dell’opera, non solo con la parola ma anche eseguendo direttamente alcuni passaggi della partitura.
Al termine, comunque, i presenti hanno potuto ascoltare l’esecuzione dell’intera opera attraverso la riproduzione di un cd.
(M.B.)
Rimini, 28 agosto 2008