“In futuro, per garantire la solidità dei grandi giornali sarà fondamentale la credibilità. Solo se torneremo a parlare di cose che interessano la gente potremo competere con le nuove tecnologie”. È di un esperto: Marco Bardazzi, caporedattore generale de “La Stampa”, autore con Massimo Gaggi, inviato del “Corriere della Sera”, del libro “L’ultima notizia. Dalla crisi degli imperi di carta al paradosso dell’era di vetro” (Ed. Rizzoli). Il libro è nato dall’esperienza, comune ad entrambi gli autori, negli Stati Uniti. Ciò che ha mosso la ricerca dei due giornalisti è stata l’effettiva esperienza della crisi della carta stampata che, come ricorda Gaggi, è definitivamente esplosa nel 2009. Una crisi, frutto anche e soprattutto della nuova informazione digitale. Secondo Gaggi “il mondo della carta stampata è in crisi. Ci sono i siti ed i blog che garantiscono un’informazione orizzontale, dal basso, anche se – ha continuato il giornalista – questo sistema ha dei limiti evidenti. Infatti, data l’enorme mole di informazioni, non si capisce più cosa sia attendibile e cosa invece sia da scartare”.
L’evoluzione dei media porterà entro l’anno alla creazione di un nuovo quotidiano, sempre negli Usa, fondato da Rupert Murdoch, il magnate di Sky. Questo quotidiano sarà disponibile solo in digitale per smartphone e Ipad. Secondo Bardazzi e Gaggi questa nuova frontiera deve essere sfruttata dai quotidiani italiani “per tornare a parlare della vita della gente. Altrimenti perché bisognerebbe preferire la carta stampata all’informazione gratis, se non per la credibilità e per l’attinenza con la vita delle persone?”.
Il tema dell’impatto con lo specifico del nostro tempo è svolto dal secondo dei libri presentati: “Rinforzare la rete: impresa e istituzioni nel tempo dell’innovazione e della discontinuità”. “L’agire economico – dichiara uno degli autori, Giuseppe Cappiello, docente di Economia e gestione delle imprese e dei servizi pubblici all’università di Bologna – non può essere spiegato dal solo profitto” ed infatti “l’uomo economico non può essere visto solo come un animale egoista, ma è mosso dall’ideale”.
Sergio Galbiati, co-autore del libro, direttore generale di Micron Technology Italia, incalza immediatamente: “Si può giocare in difesa o all’attacco, ma come passare al gioco d’attacco in Italia?” e prosegue raccontando della propria azienda e delle coraggiose scelte da questa operate negli ultimi cinque anni. L’esperienza imprenditoriale gli fa affermare che “Adam Smith ha torto a ritenere che l’equilibro economico si raggiunge quando ognuno trova il meglio per sé, almeno nell’economia attuale che è un ecosistema”. Passa poi in rassegna quelli che ritiene gli aspetti cognitivi che caratterizzano il lavoratore in campo hi-tech dell’immediato futuro, con l’importanza di privilegiare l’uno o l’altro di essi, e cita il John Nash di A beautiful mind: l’economia si realizza quando “ognuno trova il meglio per sé e per gli altri”. Commenta, a conclusione, Cappiello: “Si investe quando c’è fiducia nell’altro, quando nelle persone e nella realtà si scorge un positivo”.
(P.M., Ant.C.)
Rimini, 26 agosto 2010