119. Conferenza stampa con il Ministro Franco Frattini

Press Meeting

All’inizio della conferenza stampa delle 16, Mario Mauro, rappresentante personale della Presidenza dell’Osce contro razzismo, xenofobia e discriminazione nei confronti dei cristiani, ha dichiarato che “il tema della libertà religiosa, fondamentale per tutte le altre forme di libertà, non nasce a caso ed è fondamentale in relazione al tema del Meeting”, ed ha ringraziato il ministro Frattini per quanto concretamente ha fatto in merito.

“Questa importante occasione di confronto e dialogo caratterizza il Meeting come uno dei fiori all’occhiello che l’Italia mette a disposizione di tutti gli altri paesi. Nella mia relazione esprimerò quindi gratitudine al Meeting per aver dato spazio ad un tema che sta a cuore a me, al presidente del Consiglio e a tanti altri”. Così il ministro Frattini ha esordito nella conferenza stampa.

Il ministro ha poi anticipato alcuni temi che tratterà nell’incontro previsto per le 17 in Auditorum per il popolo del Meeting: la responsabilità della politica nel promuovere e difendere valori e principi tra cui quelli più significativi attinenti alla persona umana, citando esempi importanti quali la violenza nei confronti dei cristiani in Iraq, quelle gravissime in Pakistan e le preoccupazione per i fatti che stanno accadendo in Somalia.

“Il dovere della politica negli stati laici – ha precisato – deve garantire il diritto a professare le fedi religiose non solo come fatto privato, ma pubblico, altrimenti succederà che oggi togliamo la croce, domani diremo che non si potrà costruire una moschea, dopodomani non si possono esporre i simboli ebraici”.

Interrogato sulle ripercussioni di quanto sta accadendo in Somalia, Frattini ha precisato che “corriamo il rischio concreto di vedere una rete di terroristi nordafricani vicini alle coste dell’Europa e se questa non darà una risposta unitaria e forte pagherà un costo troppo alto, dovuto alla distrazione e all’indifferenza”.

Sul vertice di ieri tra Berlusconi e Bossi, il titolare della Farnesina ha invece affermato “noi abbiamo spazzato il cielo d’agosto dalle nuvole che c’erano e abbiamo ascoltato la gente che ci chiede di andare avanti e di allargare la platea di confronto in Parlamento. È una vittoria della responsabilità e della stabilità, cosa non da poco nel panorama europeo ed internazionale”.

Riguardo invece alla vicenda afgana, Frattini ha affermato che “dopo il vertice di Kabul del 20 luglio scorso c’è ancora molto da fare per vincere i cuori degli afgani”, ed ha parlato dei produttori italiani, che per rilanciare l’economia locale si stanno occupando delle cave di marmo ad Herat.

A chi invece lo accusa che la politica estera italiana risulta essere troppo filo putiniana e filo gheddafiana, il ministro ha risposto che “i rapporti dell’Italia sono buoni con tanti paesi della Lega araba, così come con la Turchia, di cui auspico presto l’ingresso in Europa, con gli Stati Uniti, i paesi dell’America Latina, dove sono stati sostenuti importanti progetti di crescita e sviluppo”.

Ritornando proprio alla Turchia è stata posta, da parte di un giornalista, una domanda sulla vicenda di monsignor Luigi Padovese, che il ministro ha descritto “fatto tragico ma non riconducibile a motivazioni di carattere religioso, come dichiarato anche dalle fonti vaticane”.

Sollecitato infine sull’attacco al Governo apparso su Famiglia Cristiana, il ministro, ha preso a prestito le dichiarazioni rilasciate alla stampa nei giorni scorsi dal cardinale Scola e da monsignor Fisichella secondo cui “Famiglia Cristiana non è la voce unica dei cattolici”.

(G.F.I.)
Rimini, 26 agosto 2010