Due sindaci colpiti dal Meeting. Un veterano, Gianni Alemanno, e un volto nuovo, Sergio Chiamparino. “Quello che mi colpisce di più di questa manifestazione – afferma Alemanno – è la vostra grande capacità di rinnovarvi ogni anno. Si vede che dietro all’organizzazione c’è una realtà comunitaria molto forte”. “Rispetto alla Festa dell’Unità qui c’è l’aria condizionata – commenta scherzosamente Chiamparino – ho visto una grande realtà di popolo, dai bambini agli anziani, fortemente radicata”.
Interrogati su quanto detto ieri dal governatore della Banca d’Italia Draghi, sulle prospettive di miglioramento della crisi economica, i sindaci di Roma e Torino concordano sulla necessità di dare maggiori poteri di manovra agli enti locali. È da qui, secondo Alemanno, “che occorre far partire le opere pubbliche e rilanciare gli investimenti, che devono essere in parte sottratti al patto di stabilità”. Mentre già “si vedono gli effetti del piano casa”, occorre comunque fare di più e responsabilizzare maggiormente gli enti locali in tema di aree demaniali.
Secondo Chiamparino, sotto la Mole ci sono segnali contraddittori: da una parte una ripresa industriale, dovuta soprattutto “alla nuova vita della Fiat, che è tornata protagonista globale nel mercato dell’auto”, dall’altra restano gravi i problemi della piccola impresa.
Anticipando i temi dell’incontro delle 15, Alemanno ha annunciato che a settembre darà vita a “una grande fiaccolata contro ogni genere di intolleranza”, raccogliendo l’approvazione immediata del collega di Torino: “Se riesco, vengo”.
Alla domanda su cosa ci si aspetta dal federalismo fiscale, Chiamparino ricorda di aver chiesto ufficialmente al Governo “di dare la giusta autonomia fiscale ai comuni”. Alemanno, invece, considera la riforma come una “grande rivoluzione copernicana perché rompe il livellamento tra i territori. Tutto ciò – prosegue – produrrà due effetti positivi: premiare le classi dirigenti responsabili e trainare, da parte dei territori virtuosi, quelle zone rimaste indietro”.
Interpellato da un giornalista, Alemanno interviene sulle ultime affermazioni di Gianfranco Fini su testamento biologico e immigrati. Sul primo argomento il sindaco di Roma afferma di “condividere la posizione di Sacconi, per cui bisogna tornare al nucleo originale della legge. È necessario rispettare le opinioni di tutti, ma alla fine il Governo deve giungere a posizioni chiare”. Sugli immigrati, invece, Alemanno invita a “sfuggire dalla retorica buonista e da quella cattivista. Per esempio – continua – il decreto Maroni non contiene la parola ‘ronde’. Eppure si insiste molto su questo termine. È solo volontariato. A New York si fa da 15 anni, non vedo perché non dovrebbe accadere anche da noi la stessa cosa”.
Domande anche per Chiamparino sull’attuale discussione interna al Pd. Secca la risposta: “Non sono soddisfatto. Si tratta – conclude – di una discussione molto introversa”.
(M.P., Al.C.)
Rimini, 27 agosto 2009