116. “Il valore quotidiano della vota”

Press Meeting

La vera questione sul tappeto dell’incontro guidato dalla giornalista e conduttrice del TG2 Motori, Maria Leitner, che si è tenuto nella Sala Neri alle ore 11, sta nel titolo: “Il valore quotidiano della vita”. Si parlava di sicurezza stradale con il presidente della Fondazione Ania, Sandro Salvati, il direttore generale per la Sicurezza stradale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Sergio Dondolini, il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il vescovo di San Marino-Montefeltro, monsignor Luigi Negri. La questione, infatti, come è emerso da tutti gli interventi, è proprio quella del valore che, mettendoci sulle strade alla guida di un veicolo, assegniamo alla vita nostra e degli altri. Cosa si può e si deve fare per la tutela della vita? Ciascuno dei relatori è intervenuto a partire dal proprio compito istituzionale.
Salvati ha richiamato la necessità di avere una consapevolezza sociale e individuale dei diritti e dei doveri di tutte le persone che sono alla guida di un veicolo sulle strade. “Tale consapevolezza – ha osservato – non è aiutata da una adeguata informazione che, sulla drammaticità degli incidenti e sulle loro conseguenze, è spesso anestetizzata”. Il presidente della fondazione Ania ha evidenziato come il costo degli incidenti incida sul pil di trenta miliardi di euro l’anno e che i sinistri avvengono troppo spesso per scarsa considerazione attribuita alla vita umana, come è evidente in chi guida in stato di ebbrezza determinato da alcool o stupefacenti. Ha perciò invocato regole e tolleranza zero verso chi si rende colpevole di comportamenti così gravi ed indicato alcune linee guida per la fondazione: “Anzitutto sono necessarie sinergie di sistema per attuare una cultura della prevenzione e del controllo; poi dobbiamo passare dagli ‘effetti annuncio’ ad una progettualità coerente e duratura nel tempo ed effettuare azioni concertate con ministero e comuni”. Ma soprattutto per Salvati si deve puntare sulla ripresa dei valori civili e religiosi della nostra società per combattere l’indifferenza o una sensibilità attenuata verso le problematiche connesse agli incidenti stradali.
Salvati ha ricordato l’esperienza con il comune di Roma: “Sono state messe a disposizione ‘scatole rosa’ per le donne, contenenti pulsanti che possono essere azionati anche in caso di aggressione, per ricevere aiuto in pochi minuti”. Il direttore generale ha infine richiamato l’obiettivo, fissato dalla Comunità europea, della riduzione del 50 per cento degli incidenti entro il 2010: “un obiettivo che secondo le linee guida può essere raggiunto”.
Dondolini ha elencato le dimensioni quantitative del problema. “Le morti da sinistri stradali – è la sua drammatica contabilità – superano di gran lunga quelle per infortuni sul lavoro, delitti, trasporto su altri mezzi”, eppure, grazie a interventi di prevenzione e controllo, “si è passati dai 5.131 morti del 2007 ai dati stimati di 4.739 morti del 2008, con trend in ulteriore diminuzione per il 2009”. L’obiettivo, ha precisato il dirigente, è stato raggiunto “grazie alla previsione di pene più severe per i comportamenti più gravi, l’aumento dei controlli, una maggiore sensibilità e una maggiore informazione verso la sicurezza stradale”. Dondolini ha evidenziato l’aumento del numero dei controlli, anche alcolemici e tossicologici, sottolineando la natura preventiva e non repressiva degli stessi, che non hanno portato ad evidenziare un aumento significativo delle violazioni. Importanti risultati hanno dato anche le verifiche sui mezzi, che hanno portato al ritiro dalla circolazione di quelli non in regola. Il rappresentante del ministero ha anche sottolineato come gli “utenti deboli” siano pedoni, ciclisti, motociclisti e che la maggiore mortalità si verifica nei sinistri avvenuti in città: il che pone questioni di maggiore sicurezza della circolazione proprio nelle città.
Riprendendo questa osservazione, il sindaco di Roma Alemanno, ha parlato delle iniziative della sua amministrazione per una circolazione più sicura: “Nel piano regolatore di Roma ora si prevede che, prima di qualsiasi attività edificatoria, debbano essere create infrastrutture e strade. Abbiamo puntato molto anche su progetti specifici con fini educativi. I nuovi regolamenti garantiscono poi interventi di manutenzione delle strade, abbattimento delle barriere architettoniche, con salvaguardia di tutti gli utenti della strada, anche le mamme con le carrozzine”.
Alemanno si è poi soffermato sulla necessità di un’educazione stradale “che tenda ad attuare il binomio libertà-responsabilità, facendo comprendere che i mezzi di circolazione stradale non sono strumenti di divertimento”. Il sindaco ha quindi invocato “certezza della pena” a fronte soprattutto dei fatti più gravi: “È omicidio volontario quello commesso da chi si mette alla guida sotto l’effetto di alcool o stupefacenti”. Ha infine richiamato come esempio di sussidiarietà la convenzione tra il Comune di Roma e l’Ania in tema di iniziative tese a limitare la sinistrosità.
Monsignor Negri da parte sua ha preliminarmente osservato che “la tragedia c’è”, per poi soffermarsi sul problema educativo. Il vescovo ha citato la frase che Platone fa dire a Socrate: “..perchè vedi, in questa città si muore male perché si vive male, si muore senza dignità perché si è vissuto senza dignità”, per poi dire che “non funziona più l’immagine di vita che abbiamo, su cui perciò non si può più costruire; è l’immagine dell’uomo che può fare tutto quello che vuole; l’uomo si basa solo sui suoi desideri e fa solo ciò che gli pare e piace”.
Ma concepire la vita in questo modo, paradossalmente, fa sì “che non si viva dignitosamente e si muoia senza dignità”. Invece, dove stanno la verità, la dignità, il valore della vita? “Bisogna educare la gente dicendo che la vita non ci appartiene come oggetto – è la risposta del presule – ma che apparteniamo a un Altro; la vita è mistero, non ne siamo padroni, siamo stati fatti a immagine e somiglianza di Dio”. Occorre quindi educare prima di tutto al senso della vita; l’educazione a tutto il resto, compresa l’educazione ai comportamenti sulla strada, “è necessaria, ma ne è la conseguenza”. Una tale educazione è soprattutto compito degli adulti. “Non si può contrabbandare la dignità che non si trova – ha concluso monsignor Negri – con il benessere, di cui si muore! Né gli interessi economici possono pesare negativamente sulla questione educativa”. “L’educazione – ed è l’ultimo nota bene – è un problema che non riguarda solo i credenti, ma tutti”.

(A.M.)
Rimini, 27 agosto 2009