Nel padiglione C1 quest’anno c’è una novità. Nella trentunesima edizione del Meeting di Rimini, i Banchi alimentare, farmaceutico, informatico e building si sono riuniti sotto un unico stand presente nello spazio CdO.
Il filo rosso delle quattro onlus è il desiderio di combattere lo spreco di risorse e promuovere un riutilizzo intelligente dei prodotti di scarto. Lo scopo è condividere i bisogni valorizzando le risorse considerate inutilizzabili dal sistema economico: un’azione sociale ramificata e complessa che cresce di anno in anno e che trova fondamento nei principi di sussidiarietà e solidarietà.
Il Banco Farmaceutico, ad esempio, nato in Lombardia nel 2000, ha esteso il suo campo d’azione ad altre 18 province nel giro di dieci anni. I farmaci raccolti sono passati dai 15mila iniziali ai 351mila all’attivo nel 2010, per un valore di quasi 13 milioni di euro in dieci anni (solo quest’anno sono stati raccolti farmaci per un valore commerciale di quasi 3 milioni di euro). Il secondo sabato di febbraio ogni anno si raccolgono farmaci in oltre tremila farmacie aderenti all’iniziativa. I prodotti raccolti, poi, non vengono distribuiti direttamente agli indigenti ma passano per la mediazione professionale di farmacisti e medici.
Non è da meno il Biteb (banco informatico tecnologico e biomedico), dal 2006 iscritto al registro regionale del volontariato per la sezione provinciale di Milano. L’associazione raccoglie computer, apparecchiature biomediche, macchinari e arredi tecnici dismessi ma funzionanti per spedirli nei Paesi del Terzo mondo e nelle realtà italiane più bisognose. Il banco nasce nel 2003 da uno stock di computer affidato alla custodia di Stefano Sala, attuale presidente di Biteb.
L’incontro con un prete peruviano fece nascere la scintilla: perché non dare questi computer – inutilizzati in Italia – a chi ne ha più bisogno? Il passo successivo, quasi immediato, fu rendere sempre più organizzate queste donazioni sporadiche ed accidentali. Nel 2006 il gruppo ha aggiunto la divisione biomedica, i cui prodotti sono destinati solo ai paesi esteri.
La divisione informatica fornisce circa 2500 computer l’anno a più di duecento organizzazioni anche italiane. Quella biomedica invece conta trenta organizzazioni a cui vanno annualmente circa tremila apparecchi per un valore commerciale di più di un milione di euro.
Stessa dinamica, diversi prodotti per Banco Building che raccoglie e distribuisce principalmente materiali edili, elettrici, idraulici e complementi d’arredo da mandare a opere di carità e missionari o ad associazioni senza scopo di lucro. Più noto invece il Banco Alimentare che si occupa della distribuzione di viveri e derrate alimentari alle famiglie bisognose.
L’unione dei banchi fa la forza, dunque. Presentarsi in un unico stand è il primo passo per un’efficace cooperazione e un lavoro sinergico di queste quattro realtà nelle quali la gratuità e la solidarietà non sono solo parole ma accadono realmente. Al fondo, il medesimo desiderio di condividere quello che si possiede con i bisognosi andando al fondo del significato di sé, come recita lo slogan del loro stand: “Condividere i bisogni per condividere il senso della vita”.
(E.M.)
Rimini, 26 agosto 2010