La forza contagiosa del Rock’n roll, così come lo hanno interpretato Elvis Presley e Chuck Berry, è stata questa sera sprigionata dalla band brianzola di Brian Kazzaniga, all’area Piscine Ovest Edison del Meeting di Rimini, dalle 22.00 in poi.
Brian suona da più di trent’anni, e questa sera assieme a Franco Svanoni (Batteria), Savinio Ziliani (chitarra), Mattia Montalto (chitarra), Paul Stephan Borile (basso) e Aaron Bracotti, ci ha offerto un concerto dove l’energia del rock’n roll americano si è mescolato alla provincialità creativa della Brianza.
L’amalgama di spirito americano e brianzolo sembra essere ben riuscito, la voglia di novità e l’aggressività del mondo giovanile trova nella musica un modo per esprimersi in modo più intelligente, dando la possibilità a diversi mondi di incontrarsi. La Brianza “fuori casa” è un luogo in cui nascono in continuazione band tra le più alternative nel panorama italiano, come Bluvertigo, I mercanti di liquore e moltissime altre.
La presentazione di Massimo Bernardini, giornalista musicale, è stata parte dello spettacolo, con la sua volutissima inadeguatezza che ha creato sorrisi tra il pubblico. Partendo dal cognome Kazzaniga il giornalista ha definito le origini brianzole del cognome, e sillabando Brianza, le radici di Brian.
Le cover di Brown sugar dei Rolling Stones, di Jerry Lee Lewis, di Elvis, dei Ramones, di Bruce Springsteen, dei Dr.fig (Dottor stai bene), e alcune canzoni d’autore della band brianzola sono state spesso precedute da brevi spiegazioni di Brian sulla storia di quei pezzi.
La canzone Suspicious mind di Elvis Prisley, ad esempio, è nata dalla relazione tra la stella del rock’n roll e Priscilla. Dal sospetto della moglie per Elvis è nata questa canzone, la star avvisava Priscilla che avrebbe potuto rovinare tutto. Alcune canzoni della band stessa, come Ora che sto per tirare le cuoia e Square blues raccontano la storia dei ragazzi della Brianza degli anni Settanta che per “sballare” molto spesso assumevano sonniferi e alcol.
Una band che ha saputo destare il pubblico con la sua carica energetica, il suo humor paesano, la voglia di creare una società migliore, nella quale l’arte e la musica siano le padrone incontestate del mondo, come si sognava negli anni Cinquanta.
(A.F.)
Rimini, 25 agosto 2010