Spettacolo, non performance. Ronaldo “Cosa Noissa” Antonio Da Silva, classe 1944, leader del gruppo Rangos Bar Opção non ha attraversato i continenti appena per eseguire musica “tradizionale”, ma per immergere il popolo del Meeting nel flusso prolifico, vivo ed ininterrotto della musica delle favelas brasiliane, invitato da Rosetta Brambilla, resposabile Avsi di Belo Horizonte.
È proprio per la sua presenza tra la gente delle favelas che la Brambilla si imbatte in uno dei tanti locali, il Rangos Bar, dove si fa samba. “Questi musicisti – afferma – non sono interpreti del samba, ma il samba stesso, vivo”. Ronaldo il samba ce l’ha nel sangue. Nato e cresciuto nella favela della Lagoinha, molti anni fa ha creato una scuola di samba componendo più di duecento brani, e il suo gruppo ha sede fissa al Rangos Bar, dove vecchie e nuove generazioni di cantautori, artisti e amanti della musica di Belo Horizonte si ritrovano per mettere in scena una “roda di samba”.
Ed eccoli in scena. Ronaldo, voce leader e cuica, il caratteristico tamburo a frizione, Solange Caetano e João Batera, percussioni, Geovane Silva, percussioni e surdo, il tamburo basso. Poi le chitarre di Marraia Carlos Crispim e di Airton Cruz (a sette corde) e infine il massiccio Rodrigo Binha do Cavaco, fantasioso virtuoso del piccolo cavaquinho.
I primi brani sono di ascolto semplice, piuttosto rarefatti, e ben fanno da introduzione a quell’inestricabile mix di tristezza ed allegria che caratterizza il samba, ma via via che la band si riscalda comincia a farsi strada il ritmo inarrestabile, coinvolgente, che vuole muovere e trascinare mani e piedi, che spinge i più giovani ad alzarsi per raccogliersi ballando sotto il palco. Ma il samba non è solo carnevale, e Ronaldo bonariamente invita a farsi un po’ da parte per permettere alla sua musica di raggiungere tutti i presenti, gli oltre tremila che gremiscono l’arena Telecom Italia.
Lo spettacolo prosegue in crescendo verso ritmi sempre più veloci e complessi e gli spettatori seguono la traduzione di alcuni testi sui maxischermi. Sono proprio gli stessi della mostra allestita sul tema, a testimoniare l’identità tra arte e testimonianza.
Ronaldo e i Rangos Bar concedono diversi bis al pubblico e soprattutto agli instancabili ed improvvisati ballerini, che nell’ultimo brano si rendono responsabili di una breve invasione del palcoscenico. Ronaldo lascia fare, sa che il samba fa questo effetto anche a migliaia di chilometri dal luogo dove è nato, e finalmente riesce a portare sul palco Rosetta Brambilla, che aveva più volte citato e invitato.
Ritmi scatenati, migliaia di watt, festa e movimento non riescono ad intaccare un’aria di famiglia.
(Ant.C.)
Rimini, 25 agosto 2010