Mario Draghi parla al Meeting e lo fa tra applausi che interrompono in continuazione il suo discorso. Il governatore della Banca d’Italia è intervenuto nella sala B7, insieme a Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera dei deputati e Pierluigi Bersani, deputato (e candidato alla segreteria) del Pd. Ha introdotto Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà.
Draghi parla alla platea ringraziando per l’invito ricevuto e per aver conosciuto “la realtà del Meeting. Ho visto cosa fa Cl – ha detto il governatore – al di là di ciò che dicono i giornali”. Dopodichè affronta l’attuale situazione economica e afferma: “Non so se posso dire che la crisi è passata, ma è certo che i segnali positivi ci sono”. Il governatore fa quindi due osservazioni: “Poteva andare peggio, ma importante è stata l’azione delle banche insieme a quella dei governi”. La seconda: “Il costo della crisi è pesante in termini sia economici che umani. È quindi opportuno avviare riforme finanziarie e strutturali”. Individua poi tre problemi strutturali: il capitale umano, il mercato del lavoro (inscindibilmente legato alla protezione sociale) e gli squilibri tra Nord e Sud.
Capitale umano. Il governatore sottolinea l’importanza dell’istruzione e dei metodi di valutazione: “In Italia – afferma – si è creato un circolo vizioso, per cui essere istruiti paga meno rispetto ad altri paesi. Il nostro sistema fatica a segnalare il merito dello studente e la bassa qualità dell’istruzione scoraggia sia l’investimento del capitale umano da parte delle famiglie, sia la domanda di lavoro qualificato da parte delle imprese”.
Sul mercato del lavoro, la valutazione è altrettanto netta. “Il grado di flessibilità acquisito negli anni più recenti permette alle imprese di affrontare la crisi riducendo la probabilità di una chiusura”. Ai benefici della flessibilità “si contrappongono però costi che ricadono in prima battuta sugli occupati. La maggiore instabilità del posto di lavoro limita la possibilità di programmare i piani di spesa”. Per Draghi, quindi, serve “una riforma del sistema di ammortizzatori sociali che elimini l’attuale frammentazione delle tutele per favorire la riallocazione dei lavoratori”.
Sul terzo punto, il governatore sottolinea la differenza di qualità, a parità di spesa, che esiste in molti campi come servizi, scuola, sanità, con “condizioni nettamente peggiori al Sud rispetto al Nord”. Ed è per questo che urgono riforme strutturali per ridurre il divario. Per Draghi “non si dà ricostruzione dell’economia italiana senza il mantenimento della stabilità finanziaria e senza l’equilibrio dei conti pubblici”. “In questa azione di ricostruzione – prosegue – non partiamo da zero: molte imprese sono state capaci di avviare un valido processo d’ammodernamento; disponiamo di una risorsa importante come il lavoro straniero che però è davvero risorsa solo se riusciamo a governare l’integrazione”. Infine il governatore della Banca d’Italia invita l’Italia ad avere coraggio, perché “solo con il coraggio, unito alla condivisione della diagnosi dei problemi, è possibile rilanciare la crescita”.
Bersani, commentando l’intervento del Governatore ribadisce che occorre “trarre da questa crisi economico-finanziaria un insegnamento, perché non abbia a ripetersi una situazione analoga e si porti a compimento una riforma del sistema finanziario internazionale”. Inoltre non perde l’occasione per ribadire che “l’Italia è entrata per prima nella crisi e ne uscirà dopo altri Paesi per la sua scarsa capacità di crescita. Queste migliaia di imprese sono il motore dell’Italia; noi non abbiamo materie prime ma riusciamo a trasformarle e lo facciamo bene. Occorre che diamo l’ossigeno necessario alle nostre imprese per superare la crisi ed agganciare la ripresa”. Un cenno anche alla situazione politica, in particolare ai partiti: “Bisogna approfondire le radici, perché sono esse che fanno vedere l’orizzonte”.
Lupi da parte sua non manca di ringraziare il governatore Draghi per la sua partecipazione al Meeting e annuncia che lo stesso Draghi parteciperà anche alla prossima riunione dell’Intergruppo parlamentare per la sussidiarietà. “Ho apprezzato molto le sue conclusioni – dice rivolgendosi direttamente a lui – condivido: ciò che può rimetterci in moto è il coraggio. Ma se questo è vero, la forza di un paese è l’educazione, come spesso ci ricordava don Giussani”.
(M.P., A.S.)
Rimini, 26 agosto 2009