100. Invito alla lettura

Press Meeting

“Passò la sua vita nello studio della parola di Dio, grazie alla sua profonda affezione a Gesù Cristo”. Con queste parole José Miguel Garcia, docente di Cristianesimo delle origini all’Università Complutense e alla Facoltà teologica San Damaso di Madrid, ha espresso il suo giudizio su Mariano Herranz, autore del volume “San Paolo attraverso le sue lettere” presentato questa sera al caffé letterario in sala D5.
“Per Herranz la fede era il dono più grande che aveva ricevuto ed ha sempre lottato per farla conoscere a tutti, – ha proseguito Garcia, per il quale Herranz è stato un maestro nel suo percorso di studio e di ricerca – Gesù era veramente la sola risposta ai desideri dell’uomo”. Dal punto di vista dello studio dei testi, secondo il teologo spagnolo “Herranz ha fatto luce su documenti di enorme difficoltà, grazie alla eccezionale capacità di cogliere nel testo quei particolari capaci di sciogliere gli enigmi linguistici presenti”.
Camillo Fornasieri, direttore del Centro culturale di Milano, ha introdotto l’incontro citando una frase della prefazione del volume, scritta da Julián Carrón (“Il metodo di Herranz era la fedeltà alla tradizione e alla ragione”) e sottolineando che “questo libro parla della figura di Paolo partendo dalle sue lettere: non è una storia della sua vita, l’approccio è molto particolare”.
Da qui è partita la riflessione di Garcia, che ha svolto il suo intervento proponendo le chiavi di lettura più interessanti e utili per accostarsi alla figura di Paolo e, di conseguenza, alla lettura del libro. “Il volume è utile per chi vuole conoscere di più la figura di san Paolo. La scelta di descrivere questa figura partendo dalle lettere è molto interessante, perché si coglie bene la sua personalità, a chi apparteneva, che cosa lo definiva”. Interessante sì questo approccio, ma molto complesso: “Ci sono molte informazioni che non siamo in grado di ricavare da quanto scritto nelle lettere, Herranz invece era un vero maestro nel riuscire ad interpretarle, investigandole a fondo”. Per Garcia “Paolo nelle lettere parlava sempre di Gesù e questa è la cosa più importante del libro, perché uno conoscendo Paolo può comprendere cos’è il cristianesimo”. Il teologo si è soffermato poi su alcune delle questioni a cui il libro cerca di rispondere, ad esempio quella del legame tra Paolo e la comunità cristiana originaria di Gerusalemme, dimostrando l’infondatezza delle tesi di alcuni autori che lo negavano, e quella relativa alla sua origine (Paolo ha vissuto la sua giovinezza a Gerusalemme), questioni che dimostrano la veridicità della sua predicazione.
“Per conoscere occorre un maestro: Mariano Herranz lo era. Leggere il libro è un arricchirsi nella fede” hanno concluso all’unisono Garcia e Fornasieri.

(M.C.)
Rimini, 26 agosto 2009