di Emmanuele Forlani
In questi giorni abbiamo avuto più volte occasione di raccontare l’esperienza straordinaria della costruzione di questa edizione del Meeting.
Quando ci siamo trovati a dover prendere una decisione erano maggiori gli elementi ignoti di quelli noti. Ma eravamo certi di voler portare il nostro contributo in un momento storico particolarmente drammatico.
E’ possibile sperare, è possibile ricostruire, anche se non si hanno tutti i contorni del lavoro che ci aspetta. Lo abbiamo toccato con mano, trovandoci a immaginare un Meeting inedito, in edizione speciale.
Siamo rimasti stupefatti, o meglio meravigliati, dalla straordinaria disponibilità e creatività delle migliaia di amici del Meeting, che hanno organizzato collegamenti dalla propria città o località di vacanza. Più di cento piazze in Italia e oltre venti all’estero per migliaia di presenze “dal vivo”.
Nel contempo siamo rimasti meravigliati dalle migliaia di persone che hanno partecipato al Meeting, in diretta così come on demand, tanto per gli incontri più gettonati quanto per gli incontri apparentemente secondari.
Perché in questa edizione è emerso che non vi è nulla in secondo piano, le domande sono le stesse a Rimini, in Italia, all’estero. Ed uguale è il desiderio di raccontare la propria esperienza, di incontrare testimoni, di imparare cose nuove.
Le mostre, tradizionalmente elemento decisivo della “vita meeting”, hanno cambiato pelle per questa edizione, ma hanno mantenuto la loro portata.
“Vivere il reale”, “Bethlehem reborn”, “Siamo in cima!” ed “Essere viventi”, sono ancora visitabili e lo saranno nei prossimi giorni, per chi ancora non ha potuto vederle.
Non si tratta ora di fare bilanci, ma di lasciarci sorprendere da quanto è accaduto questi giorni. Circa diecimila persone hanno varcato la soglia del Palacongressi in questi giorni, centinaia di migliaia di persone hanno seguito incontri, mostre e spettacoli e potranno continuare a farlo, perché questa edizione è talmente speciale che non ha limiti di tempo né di spazio.
Un plauso particolare va necessariamente a chi ha percorso con noi questa avventura.
I volontari, senza i quali il meeting non è meeting.
I numerosissimi donatori, storici e nuovi, che per primi hanno voluto manifestare la loro vicinanza anche in questo momento.
I fornitori, che quest’anno più che mai si sono mostrati come compagni di strata. In particolare IEG, padrone di casa, che ha creduto nel progetto ed ha saputo accompagnare un’avventura sconosciuta. Poi Sound D-Light, da molto tempo partner tecnologico, che ha saputo organizzare in pochissimo tempo una struttura nuova per il meeting.
Infine, ma non certo per importanza, un ringraziamento speciale a chi fa il meeting tutto l’anno ed è stato disponibile a mettere al centro il contenuto prima della forma.