Alessandro D’Alatri, il regista e l’uomo
D’Alatri e l’incontro con Cristo
«Ma come, D’Alatri si occupa di Gesù?»
Anche con la storicità dell’evento cristiano, quindi, lo stesso atteggiamento, la voglia di andare a vedere da vicino, anche se ciò può costare caro. «Mi ricordo che Padre Enzo Bianchi», disse in quell’occasione, «della comunità di Bose, una persona straordinaria, uno che ha applicato veramente i princìpi del Concilio, perché la comunità di Bose ha messo insieme protestanti, cattolici e ortodossi. E questo già mi sembra un miracolo straordinario. E mi disse: “Ma se stai facendo un film su Gesù, sei pronto a farti carico della croce?”. “In che senso?”. E lui: “Vedrai che la pagherai cara”. E aveva ragione. Affrontare un tema di questo tipo, mi ha portato ad avere un sacco di problemi. Dicevano tutti: “Ma come, D’Alatri si occupa di Gesù? Ma che c’entra D’Alatri con Gesù?”. Siccome io sono una persona senza pregiudizi, questa cosa l’ho affrontata con grande serenità, con grande gioia. Enzo Bianchi mi disse: “Perderai molti contatti, molti amici, ma ne guadagnerai molti di più nel tempo”. Aveva ragione. Perché ho avuto delle difficoltà, i primi anni, ma adesso, solo l’affetto che in questi giorni ho ricevuto qui al Meeting e che continuamente in questi anni riesco ad avere, dialogando con le realtà di chi si misura invece con queste domande, con chi vuole in qualche modo toccare quel Mistero, credo mi faccia dire che ne è valsa la pena. Poi, non so se il lavoro è stato buono o no, però a qualcosa è servito».
Ora che ci ha lasciato, a 68 anni per una grave malattia, dobbiamo ringraziare Alessandro D’Alatri, per la sua amicizia con il Meeting (fu anche presidente di giuria al Meeting Film Festival nel 2010) e per averci insegnato a guardare il mondo da vicino.
Le partecipazioni al Meeting di Alessandro D’Alatri
2010 - MEETING RIMINI FILM FESTIVAL
2010 - IL CINEMA E I SUOI PROTAGONISTI
2003 - Amore è dire all’altro: tu non morrai