di Gianluca Porta
Ad agosto, pochi giorni prima dell’inizio del Meeting 2020 Special Edition, chi era in vacanza sul lago di Luino ha assistito a uno spettacolo curioso. Tra la spiaggia e l’acqua, mentre molti si godevano beati il sole, c’erano delle persone che, protette da guanti e mascherine, distribuivano dei volantini.
Inizia così il racconto di Rita, medico di medicina generale di Luino che, assieme ad alcuni amici, ha deciso di portare il Meeting nella sua città. Tramite il Centro culturale San Carlo Borromeo hanno trovato gli spazi e poi hanno iniziato a chiamare, una ad una, tutte le persone che conoscevano. I sì convinti, almeno all’inizio, erano pochi, ma piano piano, e insistendo dove serviva, sempre più gente ha confermato.
Nasce così un nuovo modo di vivere il Meeting: non è solo riproporre quello che succede a Rimini, ma portare lì la stessa esperienza. «Quello che ci interessa è proporre a tutti un’esperienza, far vedere che il Meeting nasce da un popolo», la possibilità, infatti, è quella di tornare a recuperare relazioni umane, fisiche, con delle persone in carne ed ossa. Continua Rita: «è il vedersi che fa la differenza, perché si capisce che quando c’è un clima bello, uno vuol farne parte».
Ieri, il primo incontro sulla rigenerazione urbana, tema proposto dal sindaco. Tra i presenti, tante figure dell’amministrazione locale, di affiliazioni politiche diverse, ma tutte interessate all’incontro. Dopo i mesi di lockdown e di infinite chiamate su Zoom, Rita e i suoi amici sono rimasti commossi nel vedere la sala piena di persone libere e seriamente conquistate da quello che succedeva. Nonostante alcuni problemi di connessione (e la naturale stanchezza), nessuno ha mai staccato gli occhi dallo schermo. E da oggi, fino alla fine della manifestazione riminese, a Luino ci sarà qualcuno da incontrare e qualcosa in grado di catturare l’attenzione di tutti.