A cura di:
Giuseppe Zanetto
In collaborazione con studenti di Lettere Classiche presso l’Università Statale di Milano
La letteratura della Grecia arcaica oscilla tra una franca adesione alla vita e una malinconia soffusa: la coscienza greca da un lato “pretende” la felicità, dall’altro percepisce la precarietà della condizione umana, esposta ai capricci della fortuna e minata dalla morte. La mostra, attraverso un percorso combinato di testi letterari e di immagini, vuole proporre al visitatore alcuni momenti significativi di questa riflessione. Il titolo e il percorso partono da un episodio narrato da Erodoto (V sec a.C.): il dialogo su benessere e felicità tra Creso, re dei Lidi, e Solone, saggio ateniese. La felicità è mostrata non come un possibile stato d’essere, ma come un giudizio da dare alla fine della vita. Il percorso continua fino a toccare la tragedia di Sofocle e i suoi “drammi della speranza”, dove la sofferenza, oltre che strumento di catarsi e fonte di apprendimento, è anche percorso obbligato che, per un imperscrutabile disegno divino, conduce alla salvezza.
Anno di presentazione
Questa mostra è stata realizzata in occasione della manifestazione “Meeting per l’Amicizia fra i popoli”, anno 2003