Edward Hopper

Anno di presentazione: 2006
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A cura di:
Elena Pontiggia


In collaborazione con
Paola Bacuzzi, Silvia Banzatti, Andrea Bonalume, Gabriele Cantoni, Camillo Fornasieri, Miriam Melzi, Marco Vianello

Nell’America degli anni della crisi di Wall Street e del New Deal, il grande pittore realista Edward Hopper (1882 – 1967) si pone di fronte al quotidiano con uno sguardo che prova a ricercare l’esistenza di un senso. La sua fedeltà al reale emerge innanzitutto nella fedeltà a ciò che il rapporto con la realtà suscita in lui, fissando l’attenzione sulla luce, elemento che gli permette uno sguardo più profondo sulle cose. La sua pittura ferma il corso del tempo: tutto è colto in uno stato di sospensione, immerso in una luce nuova, possibilità di infinito in una quotidianità immobile. Sulla soglia di questa novità le figure di Hopper paiono fermarsi, come fissate nel sospiro che precede il riconoscimento dell’infinito. Focalizzando l’attenzione sulle opere principali dell’artista, la mostra illustrerà la poetica di Hopper, sottolineandone i legami con filosofia e poesia e tenendo come riferimento il panorama dell’America dei suoi anni, con paralleli nella fotografia e nel cinema.

Anno di presentazione
Questa mostra è stata realizzata in occasione della manifestazione “Meeting per l’Amicizia fra i popoli”, anno 2006