Rimini, 25 agosto 2024 – Alle ore 17:00, in Sala Neri Generali – Cattolica, si è svolto un importante incontro dal titolo “Mercato unico europeo e PNRR: Quale sviluppo economico per l’Unione Europea”. L’incontro ha visto la partecipazione di personalità di spicco del panorama europeo: Piero Cipollone, membro del comitato esecutivo della Banca Centrale Europea, Raffaele Fitto, Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, ed Enrico Letta, estensore del Rapporto strategico sul Mercato Unico Europeo. Ha aperto l’incontro Luca Beccari, Segretario di Stato per gli Affari Esteri della Repubblica di San Marino, con un’introduzione curata da Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà.
Il contesto storico e la nuova centralità dell’Europa
Luca Beccari ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra San Marino e l’Unione Europea, facendo riferimento alla conclusione del negoziato per l’accordo di associazione con l’UE, che permetterà a San Marino di integrarsi nel Mercato Unico. Ha poi ricordato la sfida rappresentata dalla guerra in Ucraina, evidenziando come essa abbia riportato in primo piano la necessità di cooperazione in Europa: «Il tema della stabilità e della sicurezza è tornato centrale, richiedendo una nuova resilienza e capacità di adattamento». Beccari ha ribadito che l’integrazione di San Marino nel Mercato Unico rappresenta un passo fondamentale non solo economico, ma anche politico.
L’integrazione economica e le sfide della BCE
Piero Cipollone ha lodato il Mercato Unico e la moneta unica come pilastri del successo europeo: «In assenza del Mercato Unico, il reddito pro capite sarebbe stato inferiore di un quinto». Cipollone ha inoltre riportato i risultati dell’Eurobarometro del 2024, dove l’86% dei cittadini europei si dichiara soddisfatto dell’UE. Nonostante questi successi, ha avvertito delle future sfide: la transizione ecologica, digitale e la sicurezza economica. «Tra il 2025 e il 2031, saranno necessari 5.400 miliardi di euro di investimenti, di cui 4.100 miliardi dovranno provenire dal settore privato», ha aggiunto, evidenziando l’importanza di un ambiente macroeconomico stabile per sostenere queste transizioni.
Il ruolo dell’Italia e la gestione del PNRR
Raffaele Fitto ha spiegato il ruolo centrale dell’Italia nella gestione del PNRR, il più grande piano di ripresa a livello europeo con 194 miliardi di euro di risorse assegnate: «La revisione del PNRR è stata necessaria per adattare il piano alle nuove sfide emerse dopo la pandemia e la guerra in Ucraina». Ha poi sottolineato l’importanza del coordinamento tra PNRR e politica di coesione, per garantire una spesa efficace e sostenibile: «Dobbiamo assicurarci che le risorse vengano utilizzate per progetti realmente strategici, in grado di trasformare l’economia italiana e rafforzare l’UE».
Le prospettive future e il ruolo dell’innovazione: le dichiarazioni di Enrico Letta
Enrico Letta ha fornito un’analisi approfondita delle sfide che l’Unione Europea deve affrontare per rimanere competitiva e unita. Ha iniziato sottolineando il successo del Mercato Unico, ma ha avvertito che è necessario fare di più per integrare settori chiave come telecomunicazioni, energia e mercati finanziari. «Il Mercato Unico è stato un successo, ma dobbiamo fare di più per integrarlo in settori cruciali, altrimenti rischiamo di rimanere indietro rispetto agli Stati Uniti e alla Cina».
Egli ha inoltre evidenziato l’importanza di una maggiore integrazione europea nel settore della difesa: «Abbiamo speso 140 miliardi di euro per aiutare l’Ucraina, ma la frammentazione della difesa europea ha fatto sì che questi soldi creassero posti di lavoro fuori dall’Europa, in paesi come gli Stati Uniti e la Corea del Sud. Questo è insostenibile». Ha proposto la creazione di un 28° stato virtuale europeo, un sistema che permetta alle imprese di operare con un diritto commerciale unico in tutta l’UE, eliminando le attuali frammentazioni: «Creare un 28° stato virtuale europeo potrebbe essere una soluzione pragmatica per superare la frammentazione normativa tra i paesi membri».
Letta ha poi discusso la necessità di finanziare la transizione verde e digitale, stimando che saranno necessari 500 miliardi di euro all’anno per i prossimi dieci anni. «Se non troviamo una soluzione per finanziare questa transizione, rischiamo di fallire», ha dichiarato, proponendo la creazione di una “Unione dei Risparmi e degli Investimenti” per mettere insieme risorse pubbliche e private in un unico grande fondo destinato a finanziare progetti strategici per l’Europa.
In conclusione, Letta ha lanciato un messaggio forte ai governi europei: «Non abbiamo più tempo. Se non ci integriamo di più, rischiamo di diventare una colonia americana o cinese. Dobbiamo essere sovranisti europei, perché solo un’Europa unita può garantire un futuro ai nostri figli».
L’incontro si è concluso con un forte richiamo alla necessità di una solidarietà europea che superi gli egoismi nazionali per costruire un’Unione Europea più forte, sicura e unita. Gli interventi dei relatori hanno messo in luce la complessità delle sfide future, ma anche le opportunità che un’Europa integrata può offrire ai suoi cittadini. In un mondo sempre più multipolare, l’Europa deve ritrovare il suo ruolo centrale, sia a livello economico che politico, per garantire un futuro di prosperità e stabilità per tutti i suoi membri.