Custodire l’essenziale

Redazione Web

Rimini, 23 agosto 2024 – Alle ore 18:00, presso l’Arena Cdo C1 della Fiera di Rimini, si è tenuto il convegno dal titolo “Custodire l’essenziale: la rigenerazione urbana tra identità e rinascita”, un incontro organizzato dalla filiera edilizia di Compagnia delle Opere. All’evento hanno partecipato figure di spicco nel campo dell’urbanistica e della rigenerazione urbana, tra cui Mario Abbadessa, Senior Managing Director & Country Head di Hines Italy; Alberto Bonfanti, presidente dell’Associazione Portofranco; Giuseppe Cappochin, architetto e responsabile del Dipartimento Riforma Urbanistica e Futuro della Città del Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori; Maurizio Gasparri, senatore; e Carlo Giordano, co-founder di Immobiliare.it. La moderazione è stata affidata a Laura Bellotti di ilsussidiario.net.

La rigenerazione urbana come risposta alle sfide contemporanee

Laura Bellotti ha aperto il convegno sul tema della rigenerazione urbana, evidenziando come questa pratica sia cruciale per affrontare le sfide moderne delle nostre città. La rigenerazione urbana, ha spiegato Bellotti, non riguarda solo l’aspetto architettonico, ma include anche la coesione sociale, l’identità culturale e la qualità della vita degli abitanti: «È un tema molto affascinante e trasversale perché tocca tantissimi aspetti della vita di ognuno di noi, da quello familiare a quello lavorativo a quello sociale», ha affermato.

La moderatrice ha poi posto l’accento sull’urgenza di affrontare la rigenerazione urbana non solo come un processo tecnico, ma come un’opportunità per ricostruire il tessuto sociale delle città italiane. Molte città italiane, infatti, con il loro patrimonio storico e culturale, richiedono un approccio che sappia coniugare tradizione e innovazione, e ha sottolineato come questo convegno rappresenti un momento di riflessione su come affrontare questa sfida in modo concreto ed efficace.

Il ruolo della politica nella rigenerazione urbana

Maurizio Gasparri ha discusso dell’importanza di una cornice normativa adeguata per promuovere la rigenerazione urbana. Ha sottolineato come l’Italia necessiti di una nuova legge che disciplini il consumo del suolo, consenta la demolizione e ricostruzione degli edifici e promuova la ristrutturazione per ridurre le emissioni di CO2 e il consumo energetico: «Non possiamo ricostruire tutte le nostre città, ma possiamo fare molto», ha dichiarato Gasparri, aggiungendo che è necessario un intervento legislativo che semplifichi i processi e colleghi i progetti di rigenerazione urbana ai fondi del PNRR. Il Senatore ha concluso il suo intervento esortando tutti gli interessati a fare pressione sul Parlamento affinché si arrivi a una decisione concreta e si approvi la legge entro l’autunno.

Sul contesto attuale, Gasparri ha citato esempi specifici come la riqualificazione di aree abbandonate a Roma e in altre città italiane richiamando l’attenzione sulla necessità di recuperare spazi inutilizzati per evitare il consumo di nuovo suolo e migliorare la qualità della vita urbana: «Dobbiamo partire da una logica del fare e del decidere», ha ribadito, invitando alla collaborazione tra tutte le parti coinvolte per raggiungere questo obiettivo.

Sul super-bonus edilizio, Gasparri ritiene che sia necessario trovare un equilibrio tra incentivi e sostenibilità finanziaria: «Il superbonus è stato uno strumento utile, ma non possiamo continuare su questa strada senza correggere gli errori che sono emersi», ha affermato Gasparri, esortando a un approccio più ponderato e a lungo termine.

Esempi virtuosi di rigenerazione urbana: Il caso di Hines Italy

Mario Abbadessa ha illustrato il lavoro di Hines Italy, evidenziando l’approccio innovativo che l’azienda sta adottando nella rigenerazione urbana, con un particolare focus sul progetto dell’area ex Trotto a Milano: «L’area dell’Ex Trotto aveva dei problemi, ma grazie a noi li abbiamo superati», ha affermato, descrivendo come l’intervento di Hines Italy abbia trasformato una zona problematica in un modello di integrazione sociale e funzionale.

Il progetto, infatti, prevede la creazione di 1600 appartamenti, di cui una parte destinata a canoni calmierati per anziani e giovani lavoratori, oltre a un centro sportivo, un’area mercatale e un presidio sanitario. Abbadessa ha sottolineato l’importanza di integrare diverse funzioni all’interno dello stesso quartiere, in linea con il concetto della “città dei 15 minuti”: «Abbiamo cercato di creare un quartiere dove le persone possano vivere, lavorare, fare sport e studiare senza dover necessariamente utilizzare l’auto», ha spiegato.

Infine, passaggio sull’importanza di collaborare con le istituzioni locali e con le organizzazioni non-profit per assicurare che i progetti di rigenerazione urbana rispondano realmente alle esigenze della comunità. Abbadessa ha citato la collaborazione con Portofranco come un esempio di come il settore privato possa contribuire a risolvere problemi sociali, fornendo spazi e risorse per iniziative educative e di supporto sociale: «Questo tipo di partnership è fondamentale per creare un impatto positivo e duraturo nelle comunità locali», ha dichiarato Abbadessa.

La prospettiva educativa: L’esperienza di Portofranco

Alberto Bonfanti ha posto l’attenzione sul ruolo dell’educazione nella rigenerazione urbana ed ha raccontato l’esperienza di Portofranco, un’associazione che offre supporto educativo ai giovani in difficoltà. Bonfanti ha sottolineato l’importanza degli spazi fisici nel favorire l’inclusione sociale, soprattutto in contesti urbani problematici come quello del Municipio 7 a Milano, dove si trova l’area dell’Ex Trotto: «I ragazzi hanno bisogno di luoghi belli, ordinati, in cui sentirsi accolti e poter costruire relazioni significative», ha affermato, evidenziando come la collaborazione con Hines Italy rappresenti un esempio virtuoso di partnership tra profit e non-profit.

Bonfanti ha annunciato che da settembre Portofranco avvierà un nuovo progetto di doposcuola nella zona dell’Ex Trotto, con l’obiettivo di offrire supporto educativo ai giovani del quartiere e di creare uno spazio di incontro intergenerazionale: «Questo progetto è un esempio di come la rigenerazione urbana possa essere anche un’opportunità per rispondere all’emergenza educativa», ha concluso sottolineando l’importanza della bellezza e dell’ordine negli spazi educativi e spiegando come un ambiente curato possa avere un impatto positivo sul benessere e sulla motivazione degli studenti: «A Portofranco, i ragazzi non trovano solo un luogo dove studiare, ma una vera e propria casa, un luogo accogliente dove sentirsi parte di una comunità».

La visione internazionale: L’approccio della “città dei 15 minuti”

Giuseppe Cappochin ha poi ampliato il discorso parlando delle esperienze internazionali di rigenerazione urbana e dell’importanza di adottare un approccio integrato. Ha raccontato della “città dei 15 minuti”, un concetto sviluppato dal matematico Carlos Moreno e che sta diventando centrale nelle politiche urbane di molte metropoli mondiali.

Cappochin ha sottolineato che questo modello non è solo uno slogan, ma un vero e proprio progetto di città a misura d’uomo, dove i servizi sono vicini e accessibili, e dove si promuove la coesione sociale e la sostenibilità ambientale: «Città policentriche che avvicinano i servizi, riducono le disuguaglianze e migliorano la coesione sociale generando valore aggiunto alla qualità della vita delle persone», ha spiegato.

Egli ha anche annunciato la pubblicazione di un libro, che verrà presentato il 22 ottobre nella Sala della Regina in Parlamento, in cui vengono raccolte esperienze e riflessioni su questo tema ed ha richiamato l’importanza di una pianificazione urbana che tenga conto delle sfide ambientali e sociali del futuro perché la rigenerazione urbana è un’opportunità per creare città più resilienti e sostenibili: «Non possiamo continuare a consumare risorse senza pensare alle conseguenze per le future generazioni», ha affermato Cappochin.

Verso una rigenerazione urbana inclusiva e sostenibile

Il convegno si è concluso con un intervento di Anastasia Zolotova, direttrice dell’Associazione Amici di M-House di Milano e della ONG M-House di Kharkiv, che ha portato una testimonianza toccante sulla ricostruzione in Ucraina. Zolotova ha sottolineato come la guerra abbia distrutto non solo le infrastrutture fisiche, ma anche il tessuto sociale, e ha richiamato l’attenzione sull’importanza di ricostruire prima di tutto l’umano: «La ricostruzione umana deve andare insieme alla ricostruzione delle infrastrutture e delle case», ha affermato, invitando a riflettere su come la rigenerazione urbana possa essere anche un’opportunità per ricostruire le comunità e restituire dignità alle persone.

Zolotova ha inoltre raccontato l’esperienza di M-House a Kharkiv, dove la guerra ha messo a dura prova le comunità locali. Ha ringraziato i presenti per il supporto e ha esortato a continuare a sostenere i progetti di ricostruzione, non solo in Ucraina, ma in tutte le aree colpite da conflitti e disastri. «Ricostruire significa dare speranza e futuro a chi ha perso tutto», ha concluso Zolotova, richiamando all’essenziale, il tema centrale di questa edizione del Meeting di Rimini.

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