Il primo capitale dell’impresa è la persona

Redazione Web

Rimini, 23 agosto 2024 –Alle ore 13:00, nell’Auditorium isybank D3 della Fiera di Rimini, si è svolto un convegno di grande rilievo intitolato “Il primo capitale dell’impresa è la persona”, organizzato in collaborazione con l’Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà. L’incontro ha visto la partecipazione di alcune tra le più influenti personalità del panorama economico e politico italiano: Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo; Elena Bonetti, deputata al Parlamento Italiano per Azione; Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle Finanze; Maurizio Lupi, presidente dell’Intergruppo Parlamentare per la Sussidiarietà; e Marco Osnato, presidente della VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati per Fratelli d’Italia. L’introduzione e la moderazione dell’evento sono state affidate a Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, che ha saputo orchestrare un dibattito ricco e approfondito, mettendo in evidenza il ruolo cruciale della persona all’interno delle dinamiche economiche e sociali.

La formazione continua: un imperativo per il progresso

Giorgio Vittadini ha inaugurato il convegno con una riflessione sul ruolo insostituibile della formazione continua nel garantire la competitività e la sostenibilità del sistema economico italiano. «Viviamo in un’epoca di cambiamenti rapidi e incessanti, in cui la formazione continua non è più un’opzione, ma un imperativo», ha affermato Vittadini, richiamando l’attenzione su come il mondo del lavoro stia evolvendo a una velocità senza precedenti, spingendo le imprese a rivedere continuamente le proprie strategie formative. «Se vogliamo che l’Italia rimanga competitiva a livello globale, dobbiamo investire in un sistema di formazione che sia in grado di adattarsi rapidamente alle nuove esigenze del mercato», ha proseguito.

Vittadini ha poi sottolineato l’importanza di promuovere una cultura della formazione che non si esaurisca nei primi anni di vita, ma che accompagni le persone lungo tutto il loro percorso professionale. «Il capitale umano è il vero motore dell’economia moderna, e la sua valorizzazione richiede un impegno costante e duraturo. La formazione non può essere considerata un traguardo, ma un viaggio continuo», ha spiegato. Ha inoltre evidenziato come l’Industria 4.0 abbia reso evidente la necessità di investire non solo in tecnologie avanzate, ma anche in persone che siano in grado di utilizzarle e di innovare continuamente. «Dobbiamo vedere la formazione come un investimento strategico, alla pari degli investimenti in capitale fisico o tecnologico», ha concluso.

Intesa Sanpaolo e il sostegno al capitale umano

Intervenendo subito dopo, Stefano Barrese ha posto l’accento sull’importanza di migliorare il livello di istruzione e di formazione della popolazione italiana come condizione essenziale per garantire la crescita economica e la competitività del Paese. «In Italia, un terzo della forza lavoro possiede solo la licenza media, e questo rappresenta un ostacolo significativo non solo per lo sviluppo individuale, ma per l’intero sistema economico», ha affermato Barrese. Ha poi illustrato le iniziative di Intesa Sanpaolo volte a colmare questo gap educativo, come il progetto “Per Merito”, che offre agli studenti la possibilità di accedere a finanziamenti per l’istruzione superiore, indipendentemente dalle loro condizioni economiche. «L’accesso all’istruzione non deve essere un privilegio per pochi, ma un diritto per tutti. Solo così potremo garantire un futuro prospero e inclusivo per il nostro Paese», ha sottolineato Barrese.

Barrese ha anche evidenziato l’importanza di promuovere l’occupazione femminile, descrivendo come la partecipazione delle donne al mercato del lavoro sia un fattore cruciale per la crescita economica. «L’Italia non può permettersi di ignorare il potenziale inespresso delle donne nel mondo del lavoro. Dobbiamo creare le condizioni affinché possano contribuire pienamente alla crescita del Paese», ha dichiarato. In questo contesto, ha presentato il “Prestito Woman at Work”, un’iniziativa che supporta le donne lavoratrici nei primi anni di vita dei loro figli, fornendo loro le risorse necessarie per conciliare le esigenze familiari con quelle professionali. «La conciliazione tra vita privata e professionale non deve essere un ostacolo alla realizzazione personale e professionale delle donne, ma un’opportunità per tutti», ha concluso Barrese.

Il contributo della politica nella valorizzazione del capitale umano

Maurizio Lupi ha preso la parola per enfatizzare il ruolo della politica nel promuovere la valorizzazione del capitale umano come elemento centrale per lo sviluppo del Paese. «Il compito della politica è quello di creare le condizioni affinché ogni persona possa esprimere al meglio il proprio potenziale. Questo significa investire nella formazione, nella cultura, e nella crescita personale», ha affermato Lupi. Egli ha poi proposto l’introduzione di incentivi fiscali per le imprese che investono nella formazione continua dei propri dipendenti, sottolineando come questo approccio possa rappresentare un volano per la crescita economica e l’innovazione. «Se vogliamo costruire un futuro solido e sostenibile, dobbiamo puntare sul capitale umano come risorsa principale del nostro Paese», ha detto.

Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle Finanze, ha fornito una prospettiva più ampia, mettendo in luce come la qualità del capitale umano sia determinante non solo per la crescita interna, ma anche per attrarre investimenti stranieri. «In un contesto globale sempre più competitivo, la disponibilità di personale qualificato e formato rappresenta un fattore decisivo per le imprese che decidono dove investire», ha spiegato Giorgetti. Ha poi evidenziato la necessità di riformare il sistema educativo e di formazione professionale, affinché possa rispondere alle nuove sfide poste dalla globalizzazione e dall’innovazione tecnologica. «La formazione deve essere vista come un processo continuo, che accompagna le persone per tutta la loro vita lavorativa, e non solo come un passaggio iniziale», ha affermato il ministro, sottolineando l’importanza di politiche che promuovano l’aggiornamento e la riqualificazione delle competenze.

Una visione condivisa per il futuro dell’Italia

Il convegno si è chiuso con un forte appello alla collaborazione tra tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni alle imprese, fino alla società civile. Giorgio Vittadini ha ribadito l’importanza di un impegno collettivo per promuovere una cultura della formazione continua e della valorizzazione del capitale umano. «Non possiamo lasciare che le persone restino indietro in un mondo che cambia così rapidamente. Dobbiamo garantire che tutti abbiano accesso alle opportunità di formazione e sviluppo», ha dichiarato Vittadini.

Vittadini ha inoltre sottolineato come la formazione continua non sia solo una necessità economica, ma anche un’opportunità per rafforzare la coesione sociale e promuovere l’inclusione. «Investire nella formazione significa investire nel futuro del nostro Paese, nella sua capacità di innovare, di competere, e di crescere in modo sostenibile», ha affermato, invitando tutti i presenti a fare la loro parte per costruire un’Italia più forte, più equa e più competitiva.

In chiusura, Vittadini ha lanciato un messaggio di speranza e di fiducia, esortando i partecipanti a vedere la formazione non solo come un dovere, ma come una grande opportunità. «La formazione è la chiave per aprire le porte di un futuro migliore, per tutti. Dobbiamo lavorare insieme per fare in modo che ogni persona possa esprimere al massimo il proprio potenziale, e che l’Italia possa diventare un Paese in cui il capitale umano sia davvero valorizzato come la risorsa più preziosa», ha concluso.

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