Rimini, 20 agosto 2024 – Nella Sala Conai A2 della Fiera di Rimini si è svolto il convegno dal titolo “La sfida della prevenzione, chiave per un sistema sanitario sostenibile”, un incontro di grande rilevanza organizzato con il sostegno di Generali-Cattolica e DOC. Il dibattito ha visto la partecipazione di illustri esponenti del mondo della sanità e dell’industria: Francesco Bardelli, Chief Health & Welfare e Connected Business Development Officer di Generali Italia e CEO di Generali Welion; Valentino Confalone, amministratore delegato di Novartis Italia; Lorenzo Giovanni Mantovani, direttore del Centro Dipartimentale di Studio sulla Sanità Pubblica, Università Milano Bicocca; e Paolo Veronese, CEO di Veronese Sicurezza e fondatore di Passione Sicurezza. L’incontro è stato introdotto da Riccardo Zagaria, amministratore delegato di DOC Generici, che ha evidenziato l’importanza cruciale della prevenzione come strumento per garantire la sostenibilità del sistema sanitario nazionale.
Zagaria ha aperto il convegno sottolineando come il tema della prevenzione sia fondamentale per il futuro del sistema sanitario italiano. «Viviamo in un sistema sanitario che offre una copertura universale, un bene prezioso che dobbiamo preservare per le future generazioni», ha affermato, evidenziando come il progressivo invecchiamento della popolazione e l’aumento delle malattie croniche rappresentino una sfida senza precedenti. «La curva demografica alla quale stiamo assistendo ci obbliga a ripensare le strategie di sostenibilità del nostro sistema sanitario», ha aggiunto, introducendo i relatori e dando avvio al dibattito su come la prevenzione possa diventare una leva centrale per garantire un sistema sanitario efficiente e accessibile a tutti. Zagaria ha poi messo in luce l’importanza di una prevenzione che non si limiti alla sola dimensione sanitaria, ma che abbracci anche aspetti sociali ed educativi, coinvolgendo in maniera attiva l’intera popolazione. «È fondamentale che la prevenzione diventi parte integrante della cultura di ognuno di noi», ha concluso, invitando tutti i presenti a riflettere su come ciascuno possa contribuire a questo obiettivo.
L’intervento di Lorenzo Giovanni Mantovani: il ruolo centrale della prevenzione
Mantovani ha proseguito il dibattito con una presentazione approfondita sui dati demografici e sanitari che illustrano chiaramente la necessità di investire nella prevenzione per garantire la sostenibilità del sistema sanitario. «C’è un’esplosione delle malattie croniche degenerative, soprattutto quelle cardiometaboliche e respiratorie, a partire dai 55 anni», ha spiegato, evidenziando come queste patologie rappresentino un carico crescente sia per il sistema sanitario sia per la qualità della vita dei pazienti. Mantovani ha presentato i risultati di uno studio che stratifica la popolazione in base al numero di malattie croniche, dimostrando come i costi di gestione sanitaria aumentino in maniera esponenziale con l’età e il numero di patologie. «Il costo di gestione di un individuo con multiple patologie aumenta di circa il 70% per ogni malattia aggiuntiva», ha sottolineato, aggiungendo che la prevenzione primaria e secondaria può giocare un ruolo cruciale nel ridurre l’insorgenza di nuove patologie e, di conseguenza, i costi associati.
Mantovani ha inoltre discusso l’importanza della prevenzione primaria, che dovrebbe iniziare già durante la gestazione e proseguire con l’educazione sanitaria lungo tutto l’arco della vita. «La vera prevenzione primaria consiste nell’evitare i fattori di rischio attraverso stili di vita sani, e questo deve essere inculcato fin dalla giovane età», ha affermato, illustrando come l’educazione alla salute e la promozione di comportamenti sani possano avere un impatto duraturo sulla salute della popolazione. Ha anche evidenziato la necessità di un approccio differenziato alla prevenzione, che tenga conto delle specificità di ogni fascia d’età e delle diverse condizioni di salute. «Non possiamo applicare lo stesso modello di prevenzione a tutte le età», ha spiegato Mantovani, suggerendo che la prevenzione deve essere personalizzata in base ai bisogni individuali e alle condizioni di ciascuno. Ha concluso il suo intervento con un appello a riallocare le risorse in modo più razionale, investendo maggiormente nella prevenzione secondaria, che ha dimostrato di essere efficace nel rallentare la progressione delle malattie e nel ridurre i costi complessivi per il sistema sanitario.
Francesco Bardelli: innovazione e prevenzione nella sanità integrata
Bardelli ha poi presentato il modello di sanità integrata promosso da Generali Italia, un’iniziativa che mira a supportare il sistema sanitario pubblico facilitando l’accesso alle prestazioni sanitarie attraverso soluzioni innovative e sostenibili. «Il tema della salute è diventato prioritario per l’81% della popolazione italiana, soprattutto dopo la pandemia di Covid-19», ha affermato il relatore, sottolineando come Generali stia investendo in programmi di prevenzione primaria e secondaria per migliorare la salute e il benessere delle persone. Bardelli ha descritto alcune delle iniziative chiave promosse dall’azienda, tra cui la creazione di un Life Digital Coach, una piattaforma che incoraggia stili di vita sani attraverso sfide e obiettivi quotidiani, e le campagne di vaccinazione, che rientrano nella prevenzione primaria.
Bardelli ha inoltre parlato dell’importanza della prevenzione secondaria, che si concentra sull’identificazione precoce delle malattie attraverso check-up regolari e screening mirati. «Offriamo ai nostri clienti accesso a un network di oltre 13.000 strutture sanitarie su tutto il territorio italiano, rendendo più facile e accessibile la prevenzione», ha spiegato, sottolineando come la prevenzione possa ridurre significativamente i costi a lungo termine per il sistema sanitario. Bardelli ha anche discusso delle iniziative di assistenza domiciliare e di riabilitazione che Generali sta implementando per supportare i pazienti dopo un evento patologico, evidenziando come queste soluzioni possano migliorare la qualità della vita dei pazienti e ridurre la pressione sulle strutture ospedaliere. Ha concluso il suo intervento ribadendo l’importanza di una visione a lungo termine e di una collaborazione tra pubblico e privato per costruire un sistema sanitario più sostenibile e resiliente.
Valentino Confalone: innovazione farmaceutica e prevenzione
Confalone ha sottolineato il ruolo centrale dell’innovazione farmaceutica nella prevenzione delle malattie e nella sostenibilità del sistema sanitario. «Oggi, un’azienda farmaceutica non può limitarsi a sviluppare farmaci innovativi; deve essere parte della soluzione per l’intero sistema salute», ha affermato, spiegando come Novartis stia lavorando su diversi fronti per migliorare l’efficienza del sistema sanitario. Ha illustrato alcune delle iniziative che l’azienda sta portando avanti, tra cui programmi di screening oncologico in collaborazione con le Regioni Piemonte e Abruzzo, e lo sviluppo di terapie geniche per malattie rare che, se diagnosticate precocemente, possono salvare vite.
Confalone ha anche discusso l’importanza della prevenzione secondaria nelle malattie cardiovascolari, sottolineando come lo screening precoce e l’intervento tempestivo possano prevenire eventi gravi come infarti e ictus. «Individuare le persone a rischio e intervenire prima che si verifichino eventi gravi è cruciale non solo per salvare vite, ma anche per ridurre i costi per il sistema sanitario», ha affermato, aggiungendo che Novartis sta collaborando con diverse regioni italiane per implementare programmi di prevenzione cardiovascolare. Confalone ha inoltre sottolineato la necessità di creare incentivi per le aziende sanitarie affinché investano di più nella prevenzione, trasformando la spesa sanitaria da un costo immediato a un investimento a lungo termine. «Dobbiamo cambiare il modo in cui consideriamo la spesa sanitaria, vedendola non come un costo, ma come un investimento nel futuro del nostro sistema sanitario», ha concluso, auspicando una maggiore collaborazione tra tutti gli attori del sistema salute per costruire un futuro più sostenibile.
Paolo Veronese: la prevenzione come responsabilità aziendale
Veronese ha offerto una prospettiva unica sulla prevenzione, evidenziando il ruolo cruciale delle aziende nel promuovere la salute e la sicurezza dei propri dipendenti. «Il luogo di lavoro è dove trascorriamo la maggior parte della nostra giornata, ed è qui che la prevenzione può davvero fare la differenza», ha affermato, sottolineando come le aziende abbiano la responsabilità di prendersi cura della salute dei loro lavoratori. Veronese ha parlato del concetto di “amorezza”, un neologismo che ha coniato per descrivere l’atto di prendersi cura dei propri dipendenti attraverso pratiche di sicurezza e prevenzione: «Fare sicurezza non significa solo rispettare le norme, ma significa prendersi cura delle persone, proteggendo il loro benessere nel tempo».
Veronese ha anche discusso l’importanza della prevenzione primaria sul luogo di lavoro, sottolineando come le visite mediche periodiche e la formazione sulla sicurezza possano rappresentare una grande opportunità per promuovere stili di vita sani e prevenire malattie. «Le risorse che le aziende investono nella prevenzione non devono essere viste come un costo, ma come un investimento nella salute e nella produttività dei dipendenti», ha affermato, invitando gli imprenditori a sfruttare queste opportunità per costruire un ambiente di lavoro più sicuro e sano. Ha concluso il suo intervento con un appello a tutti i datori di lavoro affinché vedano la prevenzione come una responsabilità morale oltre che legale, sottolineando che un’azienda che investe nella salute dei suoi dipendenti non solo migliora il benessere delle persone, ma rafforza anche la propria competitività e sostenibilità nel lungo termine.
Il convegno si è concluso con un appello alla collaborazione tra pubblico e privato per affrontare le sfide della sostenibilità del sistema sanitario italiano. Zagaria ha riassunto i punti chiave emersi durante il dibattito, sottolineando l’importanza di un approccio integrato alla prevenzione, che coinvolga tutti i settori della società. «Dobbiamo passare da un approccio individualistico a un approccio collettivo, dove ognuno fa la sua parte per garantire un futuro sostenibile per il nostro sistema sanitario», ha affermato, invitando tutti i partecipanti a riflettere su come possono contribuire a questo obiettivo. Ha poi ringraziato i relatori per i loro preziosi contributi e ha concluso l’incontro con un appello a continuare a lavorare insieme per costruire un sistema sanitario più equo e sostenibile, in grado di rispondere alle sfide del futuro.