Stage “Parole e musica. Una storia della migliore canzone d’autore”, tenuto da Morgan

Redazione Web

Stage “Parole e musica. Una storia della migliore canzone d’autore”, tenuto da Morgan

 

Rimini, 24 agosto 2023 – Pensieri e parole in libertà presso il Palco Spettacoli Piscine Ovest Illumia. Marco Castoldi – in arte Morgan – coinvolge il suo pubblico in un dialogo scoppiettante, denso di provocazioni e paradossi, incalzato anche dalle sollecitazioni di Giordano Sangiorgi, ideatore e organizzatore del MEI, Meeting delle Etichette Indipendenti, nato in Romagna nel 1995, di cui il cantautore stesso è co-fondatore. Si è parlato di canzone, di cultura, di rapporto con discografici e case di produzione, di trasmissioni televisive quali Sanremo o i talent, di generi quali il rap e la trap.

«I discografici? Una volta erano talent scout, oggi investono contando le visualizzazioni che un artista riceve. Contano i numeri e non la qualità, che invece rimane nel tempo», afferma Morgan. «In Italia non c’è chi si occupa di cultura, ma la politica è importante per cambiare le cose, e la musica non compare nel codice delle belle arti, non è un bene culturale e quindi non ottiene finanziamenti». Dal pubblico viene chiesto che cosa distingua il bello dal non bello in una canzone. Morgan risponde: «Non ci sono regole formalizzate, ma sono tre gli elementi che bisogna tenere insieme: accordi, melodia e testo. Molto spesso chi scrive i testi non conosce la musica, ma questo è impossibile. La trap? Si fa bastare quattro accordi, sono sempre quelli, e la chiamano canzone».

Bellissimo l’intermezzo al pianoforte, trap da una parte e Bowie dall’altra, per proporre un «racconto che ha una sintassi armonica». Non risparmia nessuno, Morgan: colleghi, autori, produttori, critici televisivi.  «A “XFactor” ho inventato l’inedito, ma nessuno me lo ha retribuito. I talent funzionano, ma bisogna vedere per quale obiettivo. Da parte mia ho messo in mano ai giovani che vi partecipavano la mia professione, e così sono venuti fuori Mengoni, Bravi, Noemi. Oggi invece sono plagiati». Un apprezzamento particolare per Battiato, «inventore di mondi, faceva qualsiasi cosa in modo nuovo, fresco, rivoluzionario. Un amante del vero».

Ma quali consigli ai giovani che vogliano intraprendere la professione approcciandosi ad una scrittura «che rompa col conformismo dei festival estivi musicali»? Innanzitutto smettere di ragionare con le categorie “nuovo” e “vecchio”. Non sempre ciò che è nuovo è migliore: Mozart, Bach o Socrate hanno detto e fatto cose tuttora insuperate, e poi essere umani è lo stesso nei secoli. Aggiunge provocatoriamente Morgan: «Studia, fai finta di fare quello che vogliono, poi quando hai successo fai quello che vuoi tu. Scrivete una canzone al giorno, non vi ripetete, ragionate, imparate a scegliere».

Per Morgan l’Italia sta vivendo un momento di grande involuzione culturale, connotata da torpore e depressione, e forse parte tutto dalla crisi della scuola: «Abbiamo paura, ci chiedono di non esporci,  ma io vi dico: esponetevi! Non basta rispettare le regole» anche perché «essere uomini “culturali” è avere voglia di conoscere, imparare, apprendere». «Vulcanico ed entusiasta, pur nella disperazione più assoluta», così si definisce, Morgan rimanda tutti al concerto previsto in serata, tappa finale della competizione Meeting Music Contest, di cui preside la giuria, per la premiazione dei cinque finalisti in gara.

(A.S.)

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