Futuri umani: fra metaversi e speranze

Redazione Web

Futuri umani: fra metaversi e speranze

 

Rimini, 24 agosto 2023 – “Metaverso”: una parola oggi tanto utilizzata quanto sconosciuta.

L’obiettivo, non solo per l’omonima società di Zuckerberg ma per chiunque si occupi di realtà virtuale, è quello di oltrepassare le frontiere fino ad oggi conosciute per scoprire nuove dimensioni che l’uomo possa abitare. È da questo tema che, in occasione della XLIV edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli di Rimini, è stato programmato l’incontro “Futuri umani: fra metaversi e speranze”, moderato da Andrea Simoncini, vicepresidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli ETS e docente di Diritto Costituzionale presso l’Università di Firenze.

L’incontro è stato arricchito dagli interventi di Roberto Battiston, fisico sperimentale, già presidente ASI; Marco Casu, ricercatore presso Fondazione Leonardo – Civiltà delle Macchine; Ginevra Leganza, ricercatrice presso Fondazione Leonardo – Civiltà delle Macchine; Massimiliano Nicolini, direttore del Dipartimento R&D Olitec – Olimaint; e Luciano Violante, presidente della Fondazione Leonardo – Civiltà delle Macchine.

È Simoncini ad entrare nel vivo del tema sottolineando che «stiamo vivendo una trasformazione sociale segnata da una sotto-trasformazione: quella del virtuale o del Metaverso. Non si tratta solamente di vedere le immagini sugli schermi in 3D, ma di un’assuefazione del nostro cervello, che si abitua a vedere dimensioni nuove; per poterci muovere in questa complessità occorre chiedere aiuto a degli amici».

Casu è ripartito da quanto detto per mostrare un video in cui ragazzi e ragazze parlano di gaming senza sapere che si tratta già di metaverso; quanto emerge dal filmato è l’interconnessione tra il mondo virtuale e la vita reale: si gioca per ore, l’unico particolare è che il mio avatar non ha bisogno di riposare, io sì. «Il Metaverso lo hanno inventato in Italia», ha detto Nicoli. «I risultati che Olimaint ha raggiunto ci porteranno a una realtà immersiva, che ci permetterà di vedere applicazioni e di usufruire di informazioni in una modalità totalmente differente rispetto ad ora. L’uomo però ha qualcosa che una macchina non potrà mai avere: la creatività. Per questo non bisogna temere la tecnologia». «Una prospettiva che non deve essere di ansia», dunque, ha proseguito Simoncini.

«I ragazzi nel video parlano di ciò che si aspettano; i giovani hanno una capacità critica incredibile», ha affermato Battiston. «Occorre, dunque, essere guidati nella conoscenza di questa tecnologia. Non bisogna solamente lasciarsi affascinare dal Metaverso, occorre capire cosa c’è dietro». «La Fondazione Leonardo parte dall’idea che i giovani conoscono il futuro perché quello è il loro presente», ha detto Luciano Violante. «I ragazzi devono conoscere i vantaggi e i rischi. Il principio di legittimazione di comportamento dei giovani non è dato dalla scuola o dalla famiglia, ma dal gruppo a cui appartengono. Per questa ragione occorre sostenerli e loro, a propria volta, devono aiutarci a capire in quale realtà vorrebbero vivere».

Leganza ha aggiunto che «se è vero che il futuro non lo si può conoscere, è anche vero che il presente è costituito da diverse dimensioni che occorre approfondire per poter costruire insieme il nostro futuro».

«Un tema, quello del Metaverso», ha concluso Simoncini, «che una realtà come il Meeting, da sempre attento a informare ed educare riguardo quello che propone la realtà, dovrà continuare a monitorare e a conoscere».

(A.P.)

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