Webinar – Finalmente una pro-community tax?

Redazione Web

Webinar – Finalmente una pro-community tax?

 

Rimini, 22 agosto 2023 – Al Meeting per l’amicizia fra i popoli l’auspicio di una fiscalità che tenga conto della famiglia, sia per giustizia, sia di fronte alla voragine demografica su cui il Paese è sporto. Nell’incontro “Finalmente una pro-community tax?” il network di associazioni “Ditelo sui tetti” ha presentato il suo punto di vista alla vigilia della compilazione della legge di bilancio.

Domenico Menorello, del network associativo “Ditelo sui tetti”, si è domandato quale visione del mondo vi sia dietro la legge: «Come ci insegna san Tommaso, dietro ogni legge c’è l’indicazione di un bene. Il fisco italiano è iperindividualista, la famiglia per lui non esiste». Dunque «il legislatore deve scegliere tra l’individualismo più sfrenato che oggi caratterizza il fisco e la Costituzione, che dice che l’individuo si realizza nelle sue relazioni umane a partire dalla famiglia». Ricordando i servizi che la famiglia presta allo Stato, sostituendosi nei suoi interventi di cura e di educazione, Menorello ha messo in guardia le istituzioni: «Se crolleranno famiglia e natalità crollerà lo Stato. È un’emergenza, e come nelle emergenze, se si vuole, i soldi si trovano».

Il già presidente ISTAT Gian Carlo Blangiardo ha riportato una fotografia preoccupante, che vede l’Italia aver perso in nove anni un numero di cittadini pari a Milano e Brescia messe insieme e fare meno figli oggi rispetto al 1943, nel pieno della guerra mondiale. «Se volessimo compensare la perdita della natalità solo con l’immigrazione», ha detto Blangiardo, «dovremmo avere un’immigrazione netta di 531 mila immigrati ogni anno come valore netto. Non mettere al centro la famiglia è ingiusto», ha aggiunto, «anche perché i dati dicono che in Italia, specie nelle grandi città e al Nord, laddove ci sono i figli, è necessario un reddito estremamente superiore alle coppie senza figli per non essere poveri».

Alfredo Caltabiano, presidente Associazione Famiglie numerose, è entrato nel “dunque” delle proposte, a partire da un’ottimizzazione dell’assegno unico, che metta da parte l’ISEE, definita «di fatto un’imposta patrimoniale su famiglie e figli», che incrementi «la parte universale», e contempli il sostegno ai figli a carico fino al ventiseiesimo anno di età.

Marco Osnato, presidente Commissione Finanze Camera dei Deputati, ha evocato «un fisco amico», che renda «il cittadino consapevole della responsabilità che ha, ma che al contempo renda lo Stato consapevole delle sue responsabilità nei confronti del cittadino, dalle famiglie e degli imprenditori». Dall’opposizione Mauro Del Barba, segretario Commissione Finanze Camera deputati, ha rivendicato il sostegno alla delega fiscale, «uguale per il 90% a quella del governo Draghi», e come «pungolo» per la maggioranza, dopo «una stagione folle in cui il populismo ha sperperato risorse, come con il Superbonus», ricorda come il lavoro a sostegno della famiglia abbia mosso i suoi primi passi «con il Family Act, che non è solo assegno unico, ma una serie di interventi di sostegno sulle spese educative, sul congedo parentale, sul lavoro femminile».

Francesco Farri, docente di Diritto tributario, Università di Genova, Centro Studi Livatino, ha invece sottolineato come vi siano «misure fiscali che pregiudicano la famiglia rispetto al singolo», come spesso segnalato dalla suprema Corte, e come non vi siano «preclusioni di costituzionalità a considerare la famiglia come soggetto unitario».

Nelle prossime misure fiscali «vogliamo dare la priorità alle famiglie numerose». La promessa, al Meeting di Rimini, viene pronunciata da Maurizio Leo, viceministro con delega al fisco, intervenuto a distanza in chiusura dell’incontro.

«Dato che i numeri delle famiglie con tre o più figli non sono così elevati», ha osservato Leo, «riusciremo a trovare le risorse». Il viceministro ha poi elencato gli interventi nel mondo del lavoro dipendente: «Già in quel versante siamo impegnati sul fronte dei premi di produttività, sulla tredicesima e sugli straordinari per le fasce di reddito più basse», ma anche nei fringe benefit per le imprese che assumono mamme e componenti di famiglie numerose.

Altri elementi «la certezza del diritto» e un fisco che sappia mostrare un «volto amico» a chi «assolve i suoi obblighi tributari, essendo inflessibili su chi viola le regole».

In chiusura Leo ha dichiarato che le famiglie saranno protagoniste dell’iter della legge di bilancio anche in prima persona: «Nella delega fiscale abbiamo inserito una norma che prevede la partecipazione e il coinvolgimento delle associazioni delle famiglie maggiormente rappresentative. Abbiamo bisogno del loro supporto per costruire norme fiscali efficaci per la famiglia».

(A.C.)

 

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