Un’occasione grande per incontrare arte, spettacolo e archeologia e soprattutto quell’amicizia che ha reso possibile la creazione di questi laboratori, da cui emergono tante storie e passioni.
Antonietta Corsini del laboratorio di Giotto ci ha raccontato come è nata la sua passione per la pittura: a otto anni le hanno regalato una scatola di colori e da quella scatola per lei bellissima è nata la sua passione. Ha continuato a seguire quella luce suscitata da quella scatola di colori.
Poi ha approfondito… si è laureata in Pittura alla Accademia di Belle Arti di Bologna e ora è specialista in tecniche pittoriche antiche. Ci ha raccontato meglio del laboratorio, delle tecniche utilizzate da Giotto nel 1300. Ha mischiato acqua con diversi pigmenti, traendo ispirazione da alcune opere di Giotto. “Si possono ottenere – ha affermato – effetti unici con le tecniche antiche”.
Per Antonietta l’amicizia “dà un senso a quello che si fa, illumina cose che magari ti erano sfuggite”. Ci ha raccontato quanto l’amicizia l’abbia aiutata nella sua storia, nella sua passione.
Subito dopo abbiamo incontrato due registi teatrali: Efraim Zaccara e Sara Reame, hanno preparato loro lo spettacolo che andrà in scena stasera al teatro del Villaggio: “Peter Pan e Wendy”. Ci hanno raccontato del loro lavoro per ideare lo spettacolo, spiegandoci molte delle sfide che sono emerse, come quella di fare un adattamento del testo in teatro.
“Andrà in scena – ha raccontato Efraim – la vera storia di Peter Pan che è un bambino arrogante e capriccioso. Era convinto di essere solo, che la sua mamma lo aveva abbondonato e pensava di non essere voluto bene. Per questo non voleva diventare grande: per diventare grandi non bisogna crescere soli, è bello diventare grandi con degli amici. La storia in sintesi racconta che c’è sempre qualcuno che ci vuole bene e quindi è bello diventare grandi”.
L’amicizia è in fondo la grande scoperta di Peter Pan, gli amici sono quelli che vogliono la tua felicità.
Questo spettacolo è stato possibile grazie all’amicizia con Sara e all’aiuto degli amici che si sono coinvolti con loro. Questo ha dato frutto.
Infine abbiamo incontrato le archeologhe Genny Campedelli e Giulia Marsili che ci hanno raccontato del laboratorio “Alla scoperta della vera amicizia insieme al mito greco”. Uno spettacolo di amicizia e di creatività. Attraverso la lettura e il gioco viene proposto il mito greco di Finzia e Damone, legati da una grande amicizia. “Abbiamo fatto questo laboratorio – hanno raccontato – ispirandoci al titolo del Meeting, questo mito parla dell’amicizia tra due persone che danno la vita l’uno per l’altro”.
“Condividiamo una passione col desiderio– hanno affermato – che tutto ciò che ci viene dal passato rimanga ancora vivo, così che ancora oggi possiamo guardarlo e utilizzarlo e questo può sempre suscitare nuove ispirazioni”.
Pietro Parisi, Pietro Benedetti, Emma Benedetti, Giovanni Mezaris, Matteo Merci