Un’energia che sprigiona amicizia

Maggio 2023
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Intervista a Giuliano Frosini, direttore Relazioni esterne e istituzionali IGT

Ingegnere elettronico, Giuliano Frosini nel Gruppo De Agostini ed in IGT ha la responsabilità di curare le relazioni con le istituzioni. Precedentemente ha lavorato in Terna, l’operatore per la trasmissione dell’energia elettrica, dove ha ricoperto il ruolo di direttore public affairs e degli affari regolatori. È stato inoltre impegnato nella Pubblica Amministrazione, ricoprendo vari incarichi in uffici di diretta collaborazione di ministri, in enti locali e in Sviluppo Italia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa. In più, da qualche anno è uno dei più entusiasti propulsori di un gruppo di professionisti che si affiancano al Meeting per ragionare su vari temi, tra i quali soprattutto l’energia. Gli abbiamo chiesto di raccontarci questo contributo.

Ci vuole raccontare come è nato e come si sta evolvendo il gruppo di lavoro sull’energia?

Il gruppo è nato da un’intuizione del direttore del Meeting Emmanuele Forlani assieme a un gruppo di amici, Volevamo aprire ancora di più il Meeting all’esterno, alla società civile e coloro che partecipano e frequentano la manifestazione. Ci piaceva l’idea di portare il Meeting in un campo più arioso, perché una manifestazione così grande è di tutti e tutti possono aggiungere valore al Meeting, per poi ritrovare il loro apporto quando vanno a visitarlo.

Tanto più che parliamo di contenuti ad alto valore aggiunto…

Io la definisco una decodifica, una capacità di interpretare il presente su un ventaglio ampio di temi, scelti tra i più attuali e caldi, da proporre alla redazione culturale del Meeting perché ne valuti la bontà e la corrispondenza al titolo della manifestazione. È un esperimento che facciamo da tre anni; e io dico un esperimento riuscito. Certamente l’idea di ritrovare ad agosto un po’ di quello che è maturato nel corso dell’anno, come oggetto di riflessioni, incontri, dialoghi insieme, è molto soddisfacente – gli anglofoni direbbero exciting – per chi ha partecipato a questo lavoro comune.

Quale è per te l’aspetto più interessante di questo lavoro?

Secondo me proprio l’amicizia. In fondo è l’idea che muove il Meeting stesso: vale sempre la pena trovarsi in amicizia con persone e sviluppare relazioni personali anche nel piacere di far parte di una squadra. Per me è una suggestione quasi emotiva, si sente di far parte di qualcosa di più ampio. Direi proprio che di tanto lavoro insieme, dell’incontrarsi, del lavorare su tematiche di frontiera quello che alla fine resta nel setaccio è l’amicizia.

Più Meeting uguale più amicizia.

Esattamente. E poi a questo aggiungerei che per me, ma mi sento di dire per tutti noi, si tratta di una fenomenale esperienza di networking, l’idea che invece di far vivere il Meeting solo una settimana, possa crearsi un Meeting tutto l’anno. Il fatto che alcuni amici del Meeting, uomini delle imprese e del mondo del lavoro, comincino a trovarsi riflettendo sui temi più significativi del momento credo possa fare bene alla manifestazione e a chi vi partecipa. Noi come team che lavora sull’energia ci definiamo “MIM”, Meeting in Meeting. Di anno in anno, coinvolgendo vari gruppi, apriamo una riflessione sui nuovi temi dell’energia. Una volta che veniamo a sapere quale sarà il titolo del Meeting successivo costituiamo il nuovo gruppo, individuando le persone che secondo noi possono dare un contributo di sostanza.

Sono stati individuati alcuni argomenti che verranno sviluppati in alcuni incontri al Meeting: ce li illustri?

L’esito del lavoro che ho descritto è chiaramente l’individuazione di contenuti e quindi di argomenti fino a suggerire possibili relatori. Sul tema dell’energia in particolare occorre tenere conto che abbiamo passato anni irti di difficoltà con esiti drammatici ma anche ricchi di novità, soprattutto direi sul piano culturale.

Difficile vedere un risvolto positivo in un quadro così drammatico...

Mi spiego: una volta prendendo l’autobus o la metro sentivi parlare di calcio, ora è un fatto comune che si possa sentir parlare di energia, un po’ per il caro bollette, poi purtroppo per l’esperienza della terribile guerra in Ucraina, e quindi per la crisi degli approvvigionamenti energetici, soprattutto di gas. Il risvolto positivo in questo quadro a tinte fosche è che le persone cominciano a maturare un’esperienza energetica, sviluppano una sensibilità ad argomenti prima appannaggio degli addetti ai lavori, ragionano sulla diversificazione delle fonti energetiche, comprendono l’importanza della sostenibilità e di contribuire a una maggiore produzione di energia da fonti rinnovabili. Un altro tema di cui discute sempre di più è quello che io definisco l’alloggiamento dell’energia, ovvero come trasportare l’energia all’interno di reti concepite in modo nuovo, che non rientrano in una fenomenologia energetica più tradizionale.

Quale la principale differenza rispetto alle fonti tradizionali?

Le fonti energetiche che conosciamo da sempre producono energia “a comando”, le fonti rinnovabili invece sono intermittenti, il sole e il vento ci sono quando ci sono, non lo decide l’uomo. Così occorre dotarsi di categorie e conoscenze nuove per capire come possano essere inserite all’interno del sistema energetico nazionale. Ebbene: tutti questi temi che fino a poco tempo fa erano di pochi se non pochissimi, oggi sono molto più condivisi.

A che punto siete giunti quindi con la vostra riflessione?

I temi sui quali vogliamo porre l’accento sono soprattutto tre. Il primo è quello che definisco “comunità energetiche rinnovabili”. È un tema che risponde a un problema più ampio e sociale, la democratizzazione dell’energia, tema molto vicino a quello del Meeting di quest’anno: come mettere a disposizione di tutti l’energia, ridurre gli sprechi e le emissioni, aumentare la componente prodotta dalle fonti rinnovabili, incentivare l’energia pulita. Il secondo tema è un evergreen: il Pnrr, i suoi numeri chiave, il loro utilizzo, la possibilità che il nostro Paese ha di diventare un big spender per realizzare infrastrutture energetiche rinnovate. Infine abbiamo pensato di proporre un incontro sullo stato dell’arte del sistema energetico nazionale, per capire a che punto è il Paese e quindi di conseguenza quali passi e quali sfide ci attendono.

Quali i prossimi passi?

Una volta identificati i tre argomenti, si tratta di individuare i possibili panel e i relativi relatori. Noi ci mettiamo a servizio del Meeting, se le nostre proposte saranno ritenute utili, se i componenti del gruppo ad agosto ritroveranno qualche briciolo di una loro idea al Meeting, per noi sarà una grande soddisfazione. Ma certamente comunque più amici tra noi e più amici del Meeting.