Uomini nonostante tutto. Storie da Memorial

 

A cura della Fondazione Russia Cristiana e dell’Associazione Memorial

 La mostra nasce da due percorsi espositivi realizzati negli ultimi anni a Mosca da Memorial sulla base dei propri archivi e collezioni museali: il primo, dedicato alle lettere che i padri scrivevano ai figli e alle famiglie dai lager; il secondo, sull’universo femminile nei lager, sui piccoli oggetti (ricami, disegni, pupazzetti), che le madri in lager confezionavano per i figli, nel disperato tentativo di mantenere vivo un legame che a causa del passare degli anni e della propaganda del regime sembrava inesorabilmente destinato a spezzarsi.
Attraverso queste corrispondenze e questi oggetti – a volte poveri, ingenui, a volte testimoni di una sorprendente creatività – emergono storie straordinarie di umanità, amicizia, di dolore e di verità, che documentano la passione per l’uomo che si conserva nelle più intime fibre della persona. In ogni sezione si alternano «voci» che sottolineano le condizioni disumane, volte appunto a umiliare, annichilire la persona, e altre che parlano della dignità riconquistata, di un «bene» che può risplendere ovunque e, nonostante tutto, consentire di restare uomini. La mostra è costruita su testi, video e foto (le collezioni di Memorial qui presentate sono attualmente sotto sequestro).

 


Sezione 1. La memoria e Memorial
La prima breve sezione è dedicata a Memorial, la prima organizzazione pubblica indipendente fondata nel 1989 per custodire la memoria delle vittime delle repressioni sovietiche e liquidata dalle autorità russe nel dicembre 2021: la sua storia, le sue finalità, le figure di Andrej Sacharov e Arsenij Roginskij, che ne sono stati il fondatore e l’animatore nei 30 anni della sua esistenza.

Sezione 2. Un messaggio che viene da lontano
Il tema della memoria è inscindibile dalla possibilità di vivere rapporti umani autentici.
Di fronte al tentativo del potere di isolare la persona, di trasformarla in individuo indifeso, impotente (Siamo solo un numero), lettere e memorie gelosamente custodite, talvolta con grande rischio, testimoniano la volontà di non perdere tutta la tremenda ma anche grandiosa esperienza di umanità vissuta nel GULag (La memoria: il patrimonio più prezioso). Questa creatività si esprime in messaggi, preghiere, lettere, memorie trascritte su carta, su pezzi di tela, nascosti negli abiti, ecc.
Scrivere per continuare a vivere: alcune testimonianze particolarmente intense di come la corrispondenza con i propri cari sia stata una possibilità per non cadere nell’abbrutimento o nella disperazione.

 

VIDEO IN MOSTRA

Andrej Sacharov e Arsenij Roginskij, che si sono succeduti come presidenti di Memorial, testimoniano due pagine dolorose della recente storia del Paese, che hanno però segnato una svolta nella coscienza della società civile: il ritrovamento nel settembre 1989 delle fosse comuni di Čeljabinsk, dov’erano sepolte circa 11000 persone giustiziate tra il 1936 e il 1939, e la morte di Anatolij Marčenko, deceduto in carcere in seguito a uno sciopero della fame indetto per la liberazione dei prigionieri politici.

 


Sezione 3. «I miei cari sono la stella che mi rischiara il cammino…»
Il regime conduce contro la famiglia una lotta accanita (Regime vs famiglia), perché i rapporti autentici al suo interno sono un antidoto naturale alle pretese dell’ideologia di dominare le menti. I padri vengono arrestati e sovente fucilati, le madri internate in campi creati per le «mogli dei traditori della patria» (La maternità violata). Eppure i vincoli familiari mostrano una straordinaria resistenza, in condizioni estreme (Custodire i legami familiari), di continuare ad essere un ambito educativo, un luogo di trasmissione dei valori fondamentali.
Sovente il regime ricatta i figli, che si trovano a dover scegliere tra l’affetto per i genitori e la fede nell’ideologia al potere (Di chi è la colpa?); è drammatico anche il dilemma dei genitori, loro stessi sovente educati secondo gli ideali rivoluzionari, che gradualmente scoprono la terribile verità dell’inganno in cui sono cresciuti, e da un lato vogliono aiutare i figli a camminare secondo giustizia, mentre dall’altro si rendono conto che questo potrebbe significare per loro andare incontro a repressioni (L’educazione comunista).

VIDEO IN MOSTRA

Marija Sevortjan ricorda il giorno in cui, bambina, vide arrestare sua madre e lei stessa fu internata in orfanotrofio.


Sezione 4. Non si rinuncia a essere vivi
La vita all’interno dell’universo carcerario, nei suoi aspetti fondamentali:
Lavoro – maledizione o libertà
Una compassione più forte dell’ideologia
Neanche il lager spegne l’amicizia
Essere genitori dal lager
Sete di dignità, esigenza di bellezza
In particolare, lo «scioglimento» di alcune storie, il ritorno alla libertà dopo 5, 8, 10 anni di lager, mostra tutta la difficoltà di ritornare alla vita in libertà, di riconquistare l’affetto dei figli, per i quali molte volte i genitori rappresentano degli estranei, ben diversi dalle persone che essi ricordano dall’infanzia (Storie con il «bel finale»). Come vivere la ferita bruciante degli anni perduti, delle vite spezzate, dei legami distrutti?

 

VIDEO IN MOSTRA

Quello che doveva essere uno dei giorni più belli della vita – l’incontro con la mamma dopo anni di lager – può trasformarsi in un momento carico di dolore, per l’estraneità creata da una separazione di anni e le tante ferite subite, sia da chi era in detenzione sia da chi era rimasto in libertà. Lo testimoniano Marija Sevortjan e Svetlana Makaeva.


Sezione 5. Misericordia o giustizia?
Ognuno, nella vita, è chiamato a tentare una risposta a questa domanda. Qui a rispondere sono i protagonisti delle storie narrate in mostra: persone che riescono a non lasciarsi avvelenare dal rancore, ma a far sì che l’ultima parola sia di perdono e di misericordia.

 

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Misericordia o giustizia? Al termine di un percorso che non si accontenta di facili risposte e non fa sconti di nessun genere, la scelta – senza esitazioni – è per la misericordia. Ascoltiamo perché.

 

Data

20 Agosto 2022 - 25 Agosto 2022

Edizione

2022

Luogo

Padiglione C1
Categoria
Esposizioni