Disabilità: oltre l’inclusione, l’amore alla persona nella sua interezza

Sofia Bronzetti

IL RACCONTO A PIÙ VOCI DI REALTÀ PROTAGONISTE DEL NON PROFIT CHE AIUTA A CRESCERE E A DARE SPERANZA

 

Rimini, 23 agosto – «Tutto questo nasce dalla normalità. Cerchiamo di dare uno sguardo diverso nei confronti della disabilità rispetto a quello a cui ci ha abituato la società». Andrea Bonsignori, direttore Scuola Cottolengo di Torino, ha introdotto con queste parole la sua esperienza nell’ambito dell’incontro “Vedendo, cambiamo. Insieme diversamente” in Arena Cdo for Innovation D3, che ha messo a tema la disabilità o l’abilità diversa, introdotto da Mauro Battuello, di Cdo opere sociali.

Juan Emilio Parada ha sottolineato come l’associazione da lui fondata in Cile, Edu-Down, si ponga l’obiettivo di garantire lo sviluppo di persone down a titolo completamente gratuito. Si tratta di una realtà che è nata dalla voglia di Parada di offrire un’opportunità anche a chi non poteva permettersi un centro privato da mille dollari al mese. Sono partiti con due bambini per poi crescere giorno per giorno, senza l’aiuto di nessuno se non di piccole donazioni di molte persone che devolvono ad esempio tre euro al mese e qualche progetto di finanziamento dello Stato, che comunque rimane la fonte secondaria. Oggi Edu-Down ospita ottocento tra bambini, ragazzi e adulti affetti dalla sindrome di Down e ognuno di loro può contare su servizi che mirano ad uno sviluppo completo dell’individuo. «Una persona con la sindrome di Down ha la mia stessa dignità – ha detto Parada – inizialmente ho aperto il centro secondo un criterio solidaristico. Andando avanti però ho capito che in realtà erano loro ad aiutare me. Ho imparato tanto, soprattutto a vivermi il presente e a non preoccuparmi troppo del futuro, come fanno loro».

La seconda testimonianza è stata quella di Bonsignori che ha parlato della Scuola Cottolengo di Torino, un’eccellenza in Italia nell’ambito del sociale. «Se abbiamo uno sguardo obiettivo queste realtà sfruttano semplicemente le loro capacità», ha sottolineato il direttore. All’interno di Cottolengo, «la scuola che non vuole fare la differenza», i ragazzi vengono introdotti nel mondo del lavoro in diversi ambiti, tutto all’insegna della più completa normalità. Bonsignori ha inoltre evidenziato il fatto che il concetto di società inclusiva sia un concetto da superare. «Se parliamo di inclusione significa che prima c’era un’esclusione. La vera società che funziona parte dal bisogno di queste persone. Se funziona per loro allora funziona anche per noi».

Ultimo, Davide Minelli, direttore TechSoup Italia, ha dato molta importanza all’innovazione tecnologica come risorsa utile e necessaria per realtà che operano nel sociale. TechSoup fornisce infatti tecnologia d’avanguardia a organizzazioni non profit a prezzi stracciati grazie alla partnership con grandi multinazionali. Qualsiasi organizzazione può registrarsi e ottenere tutta una serie di prodotti in modo da risparmiare fondi che possono poi essere investiti in altri ambiti. Purtroppo tante realtà non conoscono questa possibilità ma, in un momento storico come questo, è fondamentale l’acquisizione di strumenti e una formazione digitale.

«Si cambia se si guarda – ha concluso allora Battuello – ma si può guardare sia la punta delle nostre scarpe che chi ci sta davanti». È guardando l’altro allora che si cambia e, di conseguenza, si cresce.

 

(C.B.)

 

Responsabile Comunicazione Eugenio Andreatta tel. 329 9540695 eugenio.andreatta@meetingrimini.org

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