Presentando il concerto dei Cameristi Toscani tenuto alle 19 in una gremitissima Sala Neri, il musicologo Pier Paolo Bellini è tornato a sottolineare l’importante nesso che si individua con la verità del titolo del Meeting. Anche la musica è un possibilità di comunicare la bellezza che è dentro al mistero di ogni avvenimento. “L’arte – ha affermato Bellini – è il luogo privilegiato in cui cogliere una testimonianza che può diventare stupore e commozione”.
Il brano, il celebre quartetto schubertiano, è uno dei “topos” del romanticismo musicale ed è dedicato a ciò che si ritiene come il contrario della vita. “In realtà – ha posto in evidenza il compositore e direttore d’orchestra Luca Belloni – si tratta di un dialogo che intercorre tra la fanciulla, come simbolo di una speranza di vita, e la sua contraddizione che incombe”. Subito emerge una domanda musicalmente posta fin dall’inizio, con cinque note discendenti, più volte ritornanti, come una voce che sembra affievolirsi e ha il coraggio di chiedere: “che cos’è la morte?”, che vuol dire chiedersi che cos’è la vita. Una domanda che pervade tutto, che sgorga urgente, come un amore, un desiderio, un dolore.
“I Cameristi Toscani” sono Marco Zurlo e Alessandro Alinari al violino, Andrea Pani viola e Francesco Fontana al violoncello. “I Cameristi Toscani” nascono nel 1996 e svolgono un’intensa attività cameristica in tutta Italia. Gli strumentisti che compongono il gruppo collaborano stabilmente con importanti orchestre italiane, come il Maggio Musicale Fiorentino e l’Orchestra nazionale della Rai e svolgono una costante attività didattica presso conservatori ed importanti istituzioni musicali.
(M.T.)
Rimini, 24 agosto 2009