In questa edizione del Meeting, la ventisettesima, che più di tutte le altre si sofferma e si concentra sulla ragione, uno dei temi centrali che vengono affrontati è la bioetica. “E’ un problema di ragione e di realtà” afferma Emilia Guarnieri, Presidente del Meeting “E’ la ragione, la sua capacità di conoscere la verità del reale, che detta i criteri della ricerca per cui anche la bioetica non può sottrarsi alla domanda di felicità che l’uomo ha”.
Sono tanti gli incontri dedicati a un argomento che fa discutere e che coinvolge parole fondamentali per l’uomo come felicità, etica, ragione. Si comincia con un tema di grande attualità, quello dibattuto nell’incontro “Dalla famiglia ai pacs: una mutazione genetica” con Paola Binetti, Senatrice della Repubblica Italiana e promotrice della campagna per il referendum sulla legge 40, e Luca Volontè, Deputato al Parlamento Italiano.
Martedì 22 agosto, alle ore 17, “La bioetica e la ricerca della felicità”, un incontro che va alla radice della questione: che senso ha stabilire delle regole se prima non si afferma il valore incondizionato della persona? Prestigiosi i relatori, a cominciare da Edmund Pellegrino, professore emerito di Medicina alla Georgetown University, uno dei fondatori della bioetica americana e Presidente del Consiglio di Bioetica del Presidente degli Stati Uniti d’America. Considerato il “grande vecchio” della riflessione su questi temi, Pellegrino, 84 anni, si è ripetutamente schierato in difesa dell’embrione in qualità di membro onorario della Pontificia Accademia per la Vita nonché membro del Consiglio Scientifico della Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. Assieme a lui, parleranno Giorgio Israel, Docente di Matematica all’Università La Sapienza di Roma, e Giancarlo Cesana, Docente di Medicina del Lavoro all’Università degli Studi di Milano Bicocca.
Molte le presentazione dei libri che trattano temi sensibili come aborto ed eutanasia. Fra gli altri, Miti e realtà della pillola RU486 dove le autrici Eugenia Roccella, ex leader del Movimento di Liberazione della Donna, e Assuntina Morresi, professoressa associata di Chimica Fisica all’Università di Perugia, racconteranno come quello che viene considerato “l’aborto facile” non sia proprio tale. “Una campagna ideologica indifferente alla salute delle donne” scrive Eugenia Roccella “ha diffuso intorno alla pillola abortiva RU486 il mito di un aborto facile. La realtà è drammaticamente diversa: l’aborto chimico è più rischioso, doloroso, traumatico di quello effettuato con altri metodi”.